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REVIEW   

Minerva Pediatrica 2003 December;55(6):583-92

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Monitoraggio prolungato della pressione intracranica (PIC) nei bambini affetti da cisti aracnoidee della scissura di Silvio

Di Rocco C., Tamburrini G., Caldarelli M., Velardi F., Santini P.


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Obiettivo. L'indicazione al trattamento chirurgico di bambini affetti da cisti aracnoidee della scissura di Silvio, può essere difficoltosa. Infatti, una elevata percentuale di questi bambini è asintomatica, nonostante la presenza di segni neuroradiologici di un incremento della pressione intracranica (PIC). Il presente studio si propone di valutare l'utilità del monitoraggio continuativo e prolungato della pressione intracranica come indagine diagnostica di supporto preoperatorio.
Metodi. La nostra casistica si compone di 12 bambini (11 M/1 F), affetti da cisti aracnoidee della scissura di Silvio (età media, 6,3 anni). Secondo la classificazione di Galassi, 3 pazienti erano affetti da cisti aracnoidee di Tipo I, 6 da cisti aracnoidee di Tipo II, 3 da cisti aracnoidee di Tipo III. Per la misurazione della pressione intracranica abbiamo utilizzato un microprocessore in silicone (Codman®), impiantato in sede intraparenchimale in prossimità della maggiore estensione della cisti. I dati, attraverso un collegamento diretto via cavo sono stati immagazzinati su PC. La registrazione della pressione intracranica è proseguita in tutti i casi per un periodo minimo di 48 ore, fino ad un massimo di 72 ore. Come valore limite superiore di pressione intracranica normale in condizioni di riposo è stato scelto quello di 10 mmHg. I pazienti sono stati inoltre suddivisi in gruppi a seconda della distribuzione della PIC registrata singolarmente durante il giorno e durante la notte.
Risultati. I valori della PIC sono risultati nei limiti di norma in tutti e tre i bambini affetti da cisti aracnoidee di Tipo I (il 49-86% dei valori registrati erano al di sotto di 10 mmHg), nonostante 2 di loro fossero apparentemente sintomatici. Tre dei 6 pazienti affetti da cisti aracnoidee di Tipo II avevano valori elevati di pressione intracranica (69-99>10 mmHg), pur essendo la diagnosi stata occasionale in 1 caso e prenatale in 2. I rimanenti 3 pazienti avevano valori normali di pressione intracranica per più del 70% del periodo di registrazione. Due dei 3 pazienti con cisti aracnoidee di Tipo III avevano una pressoché costante alterazione dei valori di pressione intracranica (96-99% >10 mmHG); il terzo bambino di questa casistica affetto da cisti aracnoidea di Tipo III al contrario presentava valori normali di pressione intracranica in più dell'80% delle registrazioni effettuate.
Cinque pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico; in 4 di loro l'indicazione all'intervento si è basata sulle registrazioni della PIC (2 dei 3 bambini con cisti aracnoidee di Tipo II e valori anomali di PIC ed i 2 pazienti con cisti aracnoidee di Tipo II con valori alterati di pressione intracranica). L'ultimo paziente di questo gruppo, affetto da una cisti aracnoidea di Tipo I è stato operato su richiesta dei genitori come misura preventiva, una volta esposti i rischi di un atteggiamento conservativo e quelli dell'intervento. All'osservazione clinica a distanza (follow-up medio 10,1 mesi) tutti i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico sono in condizioni cliniche eccellenti; in 1 caso, dopo un intervento di craniotomia e marsupializzzione della cisti è reso necessario l'impianto di una diversione subduro-peritoneale per il trattamento di un versamento sottodurale sintomatico diagnosticato a 3 mesi dall'intervento. Le TC postoperatorie hanno documentato segni di riespansione del parenchima cerebrale nei 2 pazienti affetti da cisti aracnoidee di Tipo III e nel paziente operato per una cisti aracnoidea di Tipo I.
Conclusioni. Con i limiti del numero relativamente esiguo di pazienti, la misurazione prolungata della pressione intracranica si è rivelata essere un importante presidio diagnostico preoperatorio, in particolare per escludere la necessità di un intervento chirurgico nei bambini affetti da cisti aracnoidee di Tipo I. La procedura si è rivelata molto utile anche per selezionare i bambini affetti da cisti aracnoidee di Tipo III per i quali sia necessario l'intervento del neurochirurgo. Nei bambini affetti da cisti aracnoidee di Tipo II l'indagine è risultata meno discriminante, anche se il monitoraggio della PIC ha comunque contribuito ad individuare quei pazienti in cui il trattamento chirurgico era necessario nonostante l'assenza di sintomatologia clinica.

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