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Minerva Pediatrica 2001 August;53(4):325-54
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
Influenza della tiroide nello sviluppo del sistema nervoso
Mussa G. C., Mussa F., Bretto R., Zambelli M. C., Silvestro L.
La crescita e la differenziazione del sistema nervoso sono strettamente correlate alla presenza di iodio e di ormoni tiroidei durante le prime fasi dello sviluppo. Nella specie umana, la maturazione dell'encefalo durante il primo trimestre di gestazione è influenzata, secondo recenti studi, dal passaggio transplacentare degli ormoni tiroidei di origine materna; invece, dopo la XII settimana di gravidanza, dipende dalla iniziale secrezione di iodiotironine da parte della ghiandola fetale. La carenza di ormoni tiroidei durante lo sviluppo del sistema nervoso determina alterazioni sia nella maturazione delle cellule nervose nobili (piramidali corticali, cellule del Purkinje), sia nella proliferazione e differenziazione delle cellule gliali. I neuroni presentano ipoplasia cellulare con riduzione del numero di assoni, della ramificazione dendritica, delle spine sinaptiche e delle connessioni interneuronali. Gli oligodendrociti sono diminuiti in numero e di conseguenza il contenuto di mielina è ridotto. Studi biochimici su ratti ipotiroidei hanno dimostrato alterazioni a carico del contenuto e della organizzazione della microtubulina intracitoplasmatica neuronale, modificazioni in numero e disposizione dei mitocondri ed anomalie nella maturazione dei recettori citoplasmatici e nucleari per la T3. Le alterazioni a carico dei microtubuli sono probabilmente responsabili della compromissione del sistema asso-dendritico e sono la conseguenza del deficit dell'azione degli ormoni tiroidei sui mitocondri, sugli enzimi mitocondriali e sulle proteine costituenti e associate ai microtubuli. Per quanto riguarda i recettori, ne sono stati identificati di nucleari e citoplasmatici e studi di clonazione genica hanno evidenziato due famiglie di recettori nucleari a loro volta comprendenti più sottogruppi. Esiste un complesso schema di espressione spaziale e temporale di tali recettori per cui, sebbene abbiano un ruolo fisiologico diverso, è probabile che contribuiscano a svolgere in modo complementare un'unica funzione. L'azione degli ormoni tiroidei si esplica con la modificazione dei livelli di proteine nella cellula e ciò è conseguenza della regolazione svolta da questi ormoni a livello trascrizionale o post-trascrizionale. I geni sottoposti al controllo degli ormoni tiroidei sono espressi dagli oligodendrociti (geni codificanti per le proteine della mielina o che mediano la differenziazione gliale) o sono specifici per le cellule nervose (geni codificanti per neurotropine o per proteine coinvolte nella eccitazione sinaptica). L'utilizzo di nuove tecniche non invasive (PMRS e MRI) ha permesso di identificare markers metabolici e biochimici di alterazioni esistenti nell'encefalo di bambini ipotiroidei non trattati. Anche un eccesso di ormoni tiroidei, durante le fasi precoci dello sviluppo del sistema nervoso, può determinare esiti permanenti. L'ipertiroidismo, infatti, induce inizialmente un'accelerazione dei processi di maturazione comprendenti la migrazione e la differenziazione delle cellule, l'estensione dei processi dendritici e la sinaptogenesi; secondariamente però, per un precoce arresto della proliferazione neuronale, l'eccesso di ormoni tiroidei produce una riduzione del numero totale di spine dendritiche. Gli studi sperimentali e le ricerche cliniche hanno permesso di chiarire solo in parte la correlazione tra maturazione del sistema nervoso e funzionalità tiroidea durante le fasi precoci dello sviluppo; comunque, il dato certo emerso da queste ricerche è che sia la carenza che l'eccesso di ormoni tiroidei possono determinare alterazioni permanenti anatomo-funzionali a carico del sistema nervoso.