![]() |
JOURNAL TOOLS |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |

I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
CASI CLINICI
Minerva Pediatrica 2010 April;62(2):217-21
Copyright © 2010 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Stridore respiratorio ingravescente nella prima infanzia
Corsini I., Gallucci M., Di Palmo E., Bertelli L., Fabi M., Colonna S., Tassinari D., Bernardi F. ✉
Unità Complessa di Istituti “Scienze Pediatriche Mediche e Chirurgiche” Università di Bologna, Bologna, Italia
L’emangioma subglottico è un tumore vascolare che può essere di tipo capillare, cavernoso o una combinazione di entrambi ed è caratterizzato da una fase proliferativa (che spesso si estrinseca intorno ai 6 mesi) seguita, nella fase di regressione, da una risoluzione progressiva dei sintomi, con un processo involutivo che inizia intorno ai 12 mesi. Risulta più frequente nelle femmine e in circa il 50% dei casi è associata ad angiomi cutanei. Data la sua posizione può causare una progressiva ostruzione delle vie aeree, per cui sono molto importanti una diagnosi e un trattamento tempestivi. Gli approcci terapeutici sono diversificati e contemplano l’uso di steroidi sistemici, l’intubazione temporanea, l’ablazione con CO2 laser, l’iniezione intralesionale di steroidi associata ad intubazione, la tracheotomia in caso di fallimento delle precedenti strategie terapeutiche, o ancora un tentativo con interferone alfa-2 o escissione submucosa. Il case report tratta di una bambina di 6 mesi, giunta alla nostra attenzione per l’insorgenza di stridore inspiratorio, in cui, mediante laringoscopia in anestesia generale è stato evidenziato un emangioma subglottico stenosante il 70% del lume laringeo. In accordo con il consulente otorinolaringoiatra si è deciso di trattare tale lesione con terapia steroidea, dapprima endovenosa, mentre la piccola era ricoverata in terapia intensiva con intubazione rinotracheale e sottoposta a ventilazione meccanica; successivamente, dopo la rimozione della cannula e l’osservazione di una riduzione dell’angioma a lesione piana non stenosante, si è passati ad una terapia orale, con dosaggio progressivamente ridotto. Questo caso avvalora l’utilità della laringotracheocoscopia quale immediato strumento diagnostico, l’importanza della collaborazione con otorinolaringoiatri e dermatologi nella gestione dei pazienti, nonché l’efficacia della terapia steroidea nel trattamento degli angiomi subglottici, in accordo con recenti linee guida.