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Minerva Pediatrica 2007 April;59(2):91-5
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Due metodiche di ventilazione nasali per il trattamento del distress respiratorio moderato nei pretermine a confronto: la ventilazione a pressione positiva intermittente vs continua
Bisceglia M., Belcastro A., Poerio V., Raimondi F., Mesuraca L., Crugliano C., Pio Corapi U.
Unit of Neonatal Pathology and Inensive Care S. Giovanni di Dio Hospital, Crotone, Italy TIN “Federico II” University of Naples, Italy
Obiettivo. La ventilazione nasale a pressione continua (nasal continuous positive airway pressure, NCPAP) e a pressione positiva intermittente (nasal intermittent positive pressure ventilation, NIPPV) vengono definite tecniche ventilatorie “gentili” per la scarsa invasività. Noi abbiamo comparato le due tecniche nel trattamento della sindrome da distress respiratorio lieve-moderato del neonato.
Metodi. Abbiamo condotto uno studio clinico prospettico randomizzato arruolando 88 neonati pretermine con distress respiratorio lieve-moderato appaiati per peso alla nascita, età gestazionale, sesso; FiO2 all’arruolamento e punteggio di Apgar. La CPAP è stata di 4-6 cmH2O. I parametri utilizzati per la NIPPV erano: frequenza respiratoria 40 atti/min, pressione di picco inspiratorio 14-20 cmH2O e di fine espirazione di 4-6 cmH2O modificati su base clinica e espansione toracica.
Risultati. Non abbiamo trovato differenze nei valori di PaO2 tra i 2 gruppi, ma nel gruppo trattato con NIPPV sono stati rilevati valori significativamente più bassi di pCO2 rispetto al gruppo trattato con NCPAP (40±2 vs 58±4 mmHg, P<0.05). Significativamente più bassi anche gli episodi di apnea registrati nel gruppo di neonati trattati con NIPPV vs gruppo trattato con NCPAP (numero di episodi/ora 0.4 ±0.2 vs 0.±03; P<0.05); la durata di ventilazione necessaria è risultata significativamente inferiore nel gruppo trattato con metodica NIPPV.
Conclusioni. Lo studio condotto ha evidenziato come la metodica NIPPV rappresenta una metodica “gentile” più efficace nel ridurre l’acidosi respiratoria del neonato, l’incidenza di apnee, e la durata di supporto ventilatorio nel neonato con distress respiratorio moderato confrontata con la metodica NCPAP.