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LE DEFORMITÀ OSSEE E ARTICOLARI - RELAZIONI 100° CONGRESSO DELLA SOCIETÀ PIEMONTESE-LIGURE-LOMBARDA DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA (S.P.L.L.O.T.) - Pavia, 20-21 giugno 2003
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2003 June;54(3):198-202
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Fratture talamiche di calcagno. Trattamento con sintesi a minima e apatite carbonata
Lanza F. 1, Rosa A. 2, De Luca A. 1, Ameri C. 1
1 Unità Operativa Ortopedia e Traumatologia, Dipartimento di Ortopedia, Azienda Ospedaliera Santa Corona, Pietra Ligure (SV) 2 Unità Operativa Radiologia, Dipartimento di Scienze Diagnostiche ed Alte Tecnologie, Azienda Ospedaliera Santa Corona, Pietra Ligure (SV)
Obiettivo. Scopo di questo lavoro è valutare i risultati a medio termine delle fratture trattate con osteosintesi e minima con i fili di Kirchner percutanei e apatite carbonale.
Gli Autori prendono in considerazione 10 fratture talamiche di calcagno (9 maschi, 1 femmina; età media 54 anni) trattate nel periodo 1999/2000. Si sono avvalsi dello studio TC per meglio classificare e tipizzare le fratture in previsione del trattamento chirurgico. Hanno quindi proceduto a riduzione cruenta, a sintesi con fili di Kirshner percutanei, a riempimento del vacuum osseo con Apatite
Carbonata (Norian SRS), a immobilizzazione per un mese, a ripresa del carico a 45 giorni dopo la rimozione dei fili. I pazienti sono stati controllati clinicamente e radiograficamente a non meno di 24 mesi.
Risultati. I risultati sono stati i seguenti: eccellenti 0; buoni 7; discreti 2; cattivi 1. Si ritengono soddisfacenti i risultati riportati anche se il follow-up è ancora abbastanza precoce.
Conclusioni. Il sistema Norian ha dimostrato un’ottima tolleranza sia biologica che meccanica ma solo un parziale riassorbimento; ha consentito una più precoce ripresa del carico. La TC (assiale e 2D) ha dimostrato di essere l’indagine diagnostica più affidabile per la pianificazione preoperatoria e per la valutazione della ricostruzione post-operatoria.