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REVIEW
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2014 August;65(4):287-97
Copyright © 2014 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Le instabilità del polso: classificazione ed indicazioni di trattamento
Kantunakis G. C., Russomando A., Marcuzzi A.
Struttura Complessa di Chirurgia della Mano, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Policlinico di Modena, Modena, Italia
La patologia del polso che deriva da lesioni legamentose già d tempo interessa gli specialisti di chirurgia della mano e sebbene negli ultimi 30 anni è stata al centro di numerose ricerche cliniche e sperimentali, molti aspetti di questo argomento rimangono sconosciuti o poco chiari. I primi autori a descrivere le instabilità carpali sono stati Linscheid e Dobyns. Un polso deve essere considerato instabile quando le normali relazioni anatomiche fra le ossa del carpo non vengono preservate. Le instabilità carpali costituiscono una sindrome di difficile inquadramento classificativo. Molte e differenti condizioni cliniche possono manifestarsi con un polso instabile, ragion per cui sono state proposte differenti classificazioni. Alcuni autori classificano le instabilità sulla base della loro gravità (dinamica, pre-dinamica e statica); altri in base al tempo di insorgenza della lesione (acute, sub-acute e croniche), altri enfatizzano la direzione dell’abnorme allineamento carpale o la localizzazione del maggior legamento coinvolto. Non sempre le classificazioni sono in grado di descrivere la complessità del quadro clinico e biomeccanico, tuttavia la conoscenza delle classificazioni è importante per arrivare ad un corretto inquadramento diagnostico ed un adeguato trattamento chirurgico. Infatti il problema principale correlato alle instabilità carpali nella pratica medica è il ritardo nella diagnosi, quando ormai le complicanze (artrosi secondaria, collasso carpale…) sono già avanzate. Questo articolo si propone di esporre un inquadramento generale delle instabilità carpali, le principali classificazioni e linee guida nella diagnosi e nel trattamento.