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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Ortopedica e Traumatologica 2013 April;64(2):173-82

Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Protesi inversa di spalla: la nostra esperienza

Drogo N. F., Ferrero G., Massè A., Casale V., D’amelio A., Schirò M., Violante E.

Dipartimento di Ortopedia del’AOU, San Luigi Gonzaga, Orbassano, Torino, Italia


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Obiettivo. Valutare i risultati clinici e radiografici e le complicanze nei pazienti con impianto di protesi inversa di spalla.
Metodi. Abbiamo rivisto il database relativo ai pazienti sottoposti ad impianto di protesi inversa presso la Divisione di Ortopedia del’’AOU San Luigi Gonzaga, dal 2006 al 2012 (n=24, di cui 16 pervenuti al follow up). A tutti i pazienti è stato eseguito un accurato esame obiettivo, secondo la scheda di valutazione di Constant e Murley.
In base al meccanismo patogenetico abbiamo identificato due gruppi di pazienti: gruppo A, (n=10) la cui diagnosi pre-operatoria era frattura di omero prossimale a quattro frammenti; gruppo B, (n=6) la cui diagnosi pre-operatoria era cuff-tear arthropathy;
Risultati. Il follow-up è stato in media di 21,92 mesi (Range: 6 mesi – 5 anni).
Prendendo in considerazione le due diverse indicazioni all’impianto, abbiamo messo a confronto i valori dello score di Constant ottenuti nei pazienti trattati per frattura di omero prossimale a quattro frammenti (media Constant gruppoA 50,58) ed i pazienti protesizzati per artropatia eccentrica (media Constant gruppo B 48). Dalla valutazione dei singoli parametri si evince che il controllo del dolore ed il livello di soddisfazione del paziente raggiungono risultati molto buoni in entrambi i gruppi, i parametri forza, attività funzionale sono accettabili e sovrapponibili, mentre la motilità (20,3 e 17,6 su 40) presenta i risultati più deludenti.
Conclusioni. i risultati ottenuti sembrano mostrare come la protesi inversa di spalla sia una valida opzione nel trattamento delle fratture di omero prossimale e delle artropatie nel paziente anziano.

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