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ARTROPLASTICA DI ANCA NEL 2012
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2012 April;63(2):85-99
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Protesi di superficie metallo-su-metallo nell’artroplastica totale dell’anca
Alghamdi A. 1, 2, Lavigne M. 1, 2, Vendittoli P. A. 1, 2
1 Department of Orthopedic Surgery, Maisonneuve-Rosemont Hospital, Montréal, QC, Canada; 2 University of Montréal,, Montréal, QC, Canada
Gli impianti con accoppiamento articolare metallo-su-metallo sono stati utilizzati in oltre 300.000 sostituzioni totali dell’anca. Le caratteristiche tribologiche perfezionate dei nuovi accoppiamenti metallo-su-metallo sono alla base del successo dei nuovi disegni. Sebbene l’importanza di ciascun fattore sia poco chiara, i principali elementi tribologici riconosciuti sono: ridotta ruvidità delle superfici, migliore scorrevolezza, minore clearance (differenza diametrale tra testa femorale e coppa acetabolare), lega CoCr più resistente e maggiore contenuto di carbonio. Diversi risultati clinici hanno riportato un tasso di sopravvivenza fino al 100% a 60 mesi (follow-up medio di 5 anni) e fino al 93% a 120 mesi (follow-up medio di 10 anni). Tuttavia, permangono delle preoccupazioni in merito alle conseguenze biologiche del rilascio di metallo, inclusi i potenziali effetti locali e sistemici consequenti agli innalzamenti cronici dei valori sierici di cromo e cobalto e all’eccessiva produzione di detriti metallici. Il miglior metodo da prendere in considerazione al fine di abbassare i livelli degli ioni metallici è quello di ridurre la produzione di detriti derivanti dall’usura della protesi. Il follow-up minimo richiesto per l’artroplastica totale dell’anca con accoppiamento metallo-su-metallo potrebbe essere di 5 anni, in base all’incidenza dell’1% delle reazioni avverse ai detriti metallici (ARMD) riportate nei primi 5 anni. L’analisi radiografica e i livelli degli ioni metallici sono considerati le misurazioni di riferimento utilizzate per agevolare la diagnosi di fallimento precoce dell’impianto e di complicanze riguardanti i tessuti molli, anche in pazienti asintomatici. L’attuale controversia concerne il momento in cui intervenire, laddove siano rilevati cambiamenti nei tessuti molli, e se l’intervento precoce può essere associato a un esito più favorevole. Per definire al meglio i benefici effettivi delle protesi di superficie metallo-su-metallo è necessario differenziare i problemi riguardanti le superfici portanti da quelli riguardanti il fissaggio e il posizionamento dell’impianto.