![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi PROMO |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
ARTICOLI ORIGINALI
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2012 April;63(2):71-6
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Trattamento delle fratture dell’anello pelvico e dell’acetabolo: esperienza personale
Allevi G., Pantalone A., Vanni D., Colucci C., Salini V.
Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi “G. d’Annunzio”, Chieti, Italia
Obiettivo. Le fratture dell’anello pelvico e dell’acetabolo solitamente sono conseguenti a traumi ad alta energia. Sono lesioni estremamente complesse, gravate da un’alta mortalità e morbilità, che richiedono un approccio multidisciplinare e un corretto management pre- e postoperatorio. Scopo dello studio era valutare i risultati relativi al trattamento delle fratture dell’anello pelvico e dell’acetabolo sottoposte a riduzione a cielo aperto e sintesi interna.
Metodi. È stata eseguita un’analisi retrospettiva su 34 pazienti (età media di 37 anni) sottoposti a intervento chirurgico per fratture pelviche presso la Clinica Ortopedica e Traumatologica di Chieti tra gennaio 2008 e maggio 2011. Le fratture sono state classificate secondo Tile (anello pelvico) e Judet e Letournel (acetabolo). Il follow-up medio, clinico e radiografico, secondo il Matta Radiographic Score e il Majeed Pelvic Score è compreso tra i 12 e i 40 mesi (follow-up medio 24 mesi).
Risultati. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a intervento entro cinque giorni dal trauma (2,9 giorni in media). Il controllo radiografico, interpretato alla luce del Matta Score è stato eccellente nel 61,7% dei casi, buono nel 32,5% e discreto nel 5,8%. Tenendo conto dei parametri del Majeed Pelvic Score, l’outcome finale è stato eccellente in 21 pazienti, buono in 11 e scarso in 2.
Conclusioni. Il trattamento chirurgico delle fratture scomposte della pelvi richiede una riduzione a cielo aperto e una sinesi interna. I migliori risultati possono ottenersi solo se si procede a una riduzione anatomica e a una fissazione interna stabile.