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Minerva Ortopedica e Traumatologica 2011 August;62(4):239-45
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Ruolo della CT e della DEXA nella valutazione dell’osteointegrazione di un innesto in biomateriale HATriC nell’osteotomia tibiale d’addizione
Marenco S. 1, Bellato E. 1, Marini E. 1, Mortera S. 1, Castoldi F. 1, Borré A. 2, Castellano S. 2, La Russa M. 1, Marmotti A. 1, Cottino U. 1
1 Struttura Complessa Dipartimento Universitario di Ortopedia e Traumatologia, Ospedale Mauriziano Umberto I, Torino, Italia; 2 Struttura Complessa di Radiologia, Azienda Ospedaliera CTO Maria Adelaide, Torino, Italia
Obiettivi. L’osteotomia tibiale valgizzante con placca di Puddu è diventata in Europa una delle procedure più impiegate per il trattamento dell’artrosi monocompartimentale mediale di ginocchio in morfotipo varo. I controlli post operatori prevedono l’utilizzo di radiografie standard in proiezione anteroposteriore e laterolaterale.. La misura può rivelarsi insufficiente per valutare con precisione l’evoluzione della guarigione del sito osteotomico, ecco il perchè della ricerca di altre tecniche per valutare l’osteointegrazione.
Metodi. Venti pazienti sono stati arruolati e sottoposti all’intervento di osteotomia di addizione tibiale con placca di Puddu. A due mesi dall’intervento abbiamo utilizzato due tecniche alternative da affiancare alle radiografie sequenziali: la prima tecnica é la CT, che permette una valutazione spaziale tridimensionale puntuale della densità ossea espressa in HU. La seconda tecnica disponibile è la DEXA che può valutare la qualità ossea espressa in BMD del sito di osteotomia.
Risultati. Le misurazioni CT: il rapporto tra le medie di densità HU del fronte prossimale e l’osso nativo sono: 1 HU con DS 0,47 mentre quelle del fronte distale sono: 1,4 HU con DS 0,61.
Le misurazioni DEXA: il rapporto tra le medie di densità BMD espressa in g/cm2 del fronte prossimale e l’osso nativo sono: 0,99 g/cm2 con DS 0,36 mentre quelle del fronte distale sono: 1,1 g/cm2 con DS 0,53.
Conclusioni. I risultati ottenuti suggeriscono che sia la DEXA sia la TC risultano essere in grado di valutare l’integrazione di un sostituto osseo quale l’AtriC a livello dell’interfaccia, senza essere peraltro invasive come può rivelarsi una biopsia.