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  ADVANCES IN KNEE SURGERY LIGAMENT - PART II 

Minerva Ortopedica e Traumatologica 2010 August;61(4):353-64

Copyright © 2010 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Migliori risultati nella ricostruzione del legamento crociato posteriore: un caso di biomeccanica dell’articolazione

Van De Velde S. K., Li G., Oh L. S., Robertson W. J., Gill Iii T. J., Gill Iv T. J.

Bioengineering Laboratory Sports Medicine Service, Department of Orthopedic Surgery, Massachusetts General Hospital/Harvard Medical School, Boston, MA, USA


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Lo studio della patogenesi di diverse patologie muscolo-scheletriche e la valutazione dell’efficacia dei rispettivi trattamenti sono stati effettuati, generalmente, analizzando i risultati clinici, in combinazione con metodiche di diagnostica per immagini statiche che studiano i tessuti danneggiati. In questo articolo, gli autori sostengono che per il deficit del legamento crociato posteriore (LCP), rara patologia caratterizzata da una storia naturale variabile e da complicanze a lungo termine, la misurazione della normale biomeccanica dell’articolazione e dell’impatto del trauma su queste caratteristiche di biomeccanica, e l’ottenimento di una chiara valutazione dell’efficacia delle tecniche chirurgiche atte a riprodurre la normale biomeccanica dell’articolazione, fornirebbero la possibilità di migliorare i risultati del trattamento di tale patologia. L’analisi biomeccanica con un sistema di valutazione robotico in vitro, e con la risonanza magnetica combinata con una tecnica di imaging fluoroscopico “dual” in vivo potrebbe spiegare l’insorgenza delle modificazioni degenerative che si verificano nel deficit del LCP e nei ginocchi con LCP ricostruiti, definire un range di flessione nel quale gli esercizi di riabilitazione potrebbero essere effettuati in sicurezza e fornire delle linee guida pratiche concrete per il miglioramento della ricostruzione chirurgica mediante una fissazione ed orientamento ottimali della protesi.

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