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Minerva Ortopedica e Traumatologica 2008 April;59(2):87-98
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Studio in vitro della migrazione di condrociti da espianti cartilaginei in scaffold ibrido
Giacalone F. 1, Marmotti A. 1, Cravino M. 1, Tarone G. 2, Rossi R. 1, Castoldi F. 1
1 Orthopaedics and Traumatology Unit Mauriziano Hospital, Turin, Italy 2 Universitary Department of Genetics Biology and Biochemistry Mauriziano Hospital, Turin, Italy
Obiettivo. Obiettivo di questo studio è dimostrare in vitro la capacità dei condrociti di migrare al di fuori di frammenti di cartilagine in uno scaffold di originale concezione; tale caratteristica è il presupposto sperimentale per lo sviluppo di nuove metodiche “one-stage” per la riparazione delle lesioni cartilaginee.
Metodi. Il progetto dello studio prevedeva l’allestimento di 30 scaffold composti da acido ialuronico (Synvisc o Hyaff-11), colla di fibrina e plasma ricco di piastrine; la coltivazione all’interno degli scaffold di frammenti di cartilagine umana prelevati durante interventi di protesi totale d’anca o ginocchio o di ricostruzione di legamento crociato anteriore; l’analisi istologica dei campioni a uno e due mesi.
Risultati. All’interno dei frammenti di cartilagine i condrociti hanno mantenuto vitalità a distanza di uno e due mesi; a distanza di un mese (nel 79% circa delle colture) e successivamente di due mesi (nel 100% delle colture) si è potuto osservare, all’interno dello scaffold, migrazione di cellule di aspetto fibroblastico derivate dai frammenti di cartilagine presenti nel costrutto. Il numero di cellule osservate all’interno degli scaffold con Hyaff-11 è significativamente maggiore di quello osservato negli scaffold con Synvisc.
Conclusioni. Gli scaffold si sono rivelati idonei per la sopravvivenza dei condrociti in vitro; i condrociti hanno mostrato capacità di migrare dal frammento di cartilagine di origine all’interno della struttura tridimensionale dello scaffold, in maniera più evidente nel costrutto con Hyaff-11. Questo comportamento costituisce un importante presupposto per utilizzare i frammenti di cartilagine come fonte di cellule e segnali pro-condrogenici (dalle proteine della matrice condrale) per la riparazione delle lesioni condrali (traumatiche e degenerative) con metodica “one-stage”.