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REVIEW   

Minerva Ortopedica e Traumatologica 2006 June;57(3):71-86

Copyright © 2006 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Deep venous thrombosis prophylaxis in orthopaedics and traumatology. Medicolegal aspects

Baronetti M., Bruzzone M., Dettoni F., Rossi R., Castoldi F., Collo G. L., Rossi P.

3rd Department of Orthopaedics and Traumatology University of Turin Medical School Mauriziano “Umberto I “ Hospital, Turin, Italy


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L’utilizzo di profilassi antitromboembolica in caso di interventi di chirurgia ortopedica è ormai una prassi universalmente accettata. In letteratura rimangono ancora insoluti numerosi dubbi circa il tipo di profilassi da attuare, la durata ed il timing di somministrazione. L’esecuzione della profilassi antitromboembolica può essere svolta pressoché ovunque senza gravi problemi con costi ridotti, con un buon rapporto costo-beneficio. In Italia sono oltre 10 000 i contenziosi per responsabilità professionale medica e gli ortopedici sono tra i più esposti. È stato stimato che in chirurgia ortopedica le TEP fatali in pazienti senza profilassi siano superiori all’1%. Senza ombra di dubbio, la dimostrata efficacia della profilassi antitromboembolica pone il medico che abbia omesso o eseguito in maniera incongrua la profilassi, in condizioni di essere accusato di malpractice. Come ormai in tutta l’attività medica, anche per la profilassi antitromboembolica hanno sempre maggior significato clinico e soprattutto medico legale le linee guida e i protocolli. Nel somministrare il trattamento di profilassi antitromboembolica, si deve applicare il concetto di informazione senza consenso. La malattia tromboembolica è una complicanza prevedibile; dal momento in cui essa non viene prevista per omissione, azione impropria, imperizia, imprudenza o negligenza, l’eventuale verificarsi dell’evento tromboembolico rientra nella categoria degli errori inescusabili delineando un quadro di colpa professionale. Nel caso invece siano state eseguite tutte le valutazioni preventive (fattori di rischio) ed attuata una corretta ed adeguata profilassi (alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche), controllando gli eventuali effetti collaterali, anche l’avverarsi dell’evento avverso sarà difficilmente imputabile a responsabilità professionale.

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