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REVIEW
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2004 April;55(2):37-43
Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Gestione del sangue in chirurgia ortopedica
Blonna D. 1, Calvi V. 2, La Russa M. 1, Marmotti A. 1, Castoldi F. 1
1 Divisione Universitaria di Ortopedia e Traumatologia Ospedale Mauriziano Umberto I, Torino 2 Servizio di Anestesia e Rianimazione Ospedale Mauriziano Umberto I, Torino
I recenti progressi ottenuti in materia di sicurezza d’impiego del sangue omologo e dell’eritropoietina ricombinante umana (Epoetina a), la larga e a volte ingiustificata diffusione del predeposito di sangue autologo, unita alla sempre maggiore attenzione verso il rapporto costo-beneficio, hanno dato luogo a un ripensamento delle strategie di gestione del sangue. Alla luce delle recenti Consensus Conferences l’utilizzo del sangue omologo deve essere limitato ai casi di importanti e non prevedibili perdite ematiche, trasfondendo a valori di emoglobina (Hb) comunque <9 g/dl. Il predeposito deve essere limitato agli interventi dove è altamente probabile il ricorso a trasfusioni omologhe, in pazienti con una Hb >13 g/dl, ottimizzando il tempo fra predepositi e intervento, al fine di ridurre il costo indiretto della metodica e aumentarne l’efficacia. In pazienti giovani con un elevato ematocrito, candidati a interventi ortopedici dove si prevede una perdita di circa 1,5-2 l di sangue, l’emodiluizione normovolemica acuta può essere utilizzata come alternativa al predeposito, avendo simile efficacia ma costi minori. Tutte le metodiche devono essere affiancate dal recupero perioperatorio di sangue con la metodica stand by. Nei pazienti con Hb <13g/dl deve essere preso in considerazione l’utilizzo di eritropoietina umana ricombinante, che per valori di Hb compresi tra 10 g/dl e 13 g/dl, si è dimostrata efficace nel ridurre il ricorso a trasfusioni omologhe e che per valori di Hb compresi fra 11 g/dl e 13 g/dl si è dimostrata più efficace del predeposito in pazienti sottoposti ad artroplastica totale.