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REVIEW
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2004 April;55(2):31-6
Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Sostituzione articolare con trapianto osteocartilagineo. Stato dell’arte
Giannini S., Vannini F.
Istituti Ortopedici Rizzoli, Bologna
L’instaurarsi di artrosi in seguito a trauma, è un’evenienza frequente che può portare a gravi limitazioni funzionali a notevole impatto psicologico soprattutto nel paziente giovane e attivo. In molti di questi pazienti, benché il danno possa essere severo, la sostituzione protesica appare una scelta difficile a causa dell’età e delle richieste funzionali.
Il razionale alla base del trapianto osteocondrale è quello di trapiantare un organo intatto costituito di osso e cartilagine, in grado di integrarsi con il ricevente e sostituire un’articolazione danneggiata con un buon risultato funzionale, senza compromettere la possibilità di una sostituzione protesica futura.
Diverse strategie sono state fino a ora proposte per promuovere la riparazione della cartilagine jalina, quali: la condroabrasione, le microfratture, il trapianto di periostio, il trapianto di condrociti e il trapianto osteocondrale autologo. Ma nessuna di queste metodiche, per quanto efficaci nell’ambito delle loro specifiche indicazioni, può venire impiegata per la ricostruzione di un’ampia superficie articolare, specialmente nei casi di estese lesioni a specchio in cui entrambe le superfici dell’articolazione siano danneggiate.
Scopo di questa ricerca è di riportare lo stato dell’arte relativo ai trapianti massivi osteocartilaginei e sottolineare alcuni ambiti meritevoli di approfondimento, come il trapianto osteocondrale delle superfici articolari di tibio-tarsica che, benché tecnicamente complesso, in tempi recentissimi è stato proposto come valida e realizzabile alternativa all’artrodesi nel trattamento dell’artrosi postraumatica di tibio-tarsica nel paziente giovane e attivo.