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LE DEFORMITÀ OSSEE E ARTICOLARI - RELAZIONI 100° CONGRESSO DELLA SOCIETÀ PIEMONTESE-LIGURE-LOMBARDA DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA (S.P.L.L.O.T.) - Pavia, 20-21 giugno 2003
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2003 April;54(2):125-30
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Correzione delle deformità assiali degli arti nei soggetti in accrescimento mediante l’emicondrodiatasi
Biasibetti A., Muratore M., Santoro D., Oprandi G., Di Gregorio G.
Unità Dipartimentale di Traumatologia Muscolo-Scheletrica e di Fissazione Esterna, I Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Università degli Studi di Torino, CTO, Torino
De Bastiani, nel 1979, fu il primo a introdurre la definizione di “emicondrodiatasi” per descrivere una tecnica di distrazione a cielo chiuso, graduale, controllata e asimmetrica, del piatto cartilagineo, al fine di correggere le deformità angolari (congenite o post-traumatiche) delle regioni metaepifisarie degli arti nei soggetti in accrescimento mediante l’applicazione di fissatore esterno assiale monolaterale. Dal 1983 al 1999, presso la I Clinica Ortopedica dell’Università di Torino, sono state eseguite 19 emicondrodiatasi in 15 pazienti (8 con deformità post-traumatiche e 7 congenite), ottenendo 15 correzioni complete, 2 incomplete e 2 insuccessi. Sono stati ricontrollati 9 pazienti, equivalenti a 13 delle 17 emicondrodiatasi portate a termine, con un follow-up massimo di 12 anni e minimo di 22 mesi.