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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Ortopedica e Traumatologica 2003 February;54(1):29-38

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Valutazione soggettiva della qualità di vita in 68 pazienti trattati per fratture vertebrali traumatiche toraco-lombari con artrodesi circonferenziale

Bruno A. 1, Muratore M. 2, Ciclamini D. M. 3, Pazzano S. 3, Chiavola M. 3

1 1st Orthopaedic Clinic CTO, CRF Maria Adelaide Hospital University of Turin, Turin, Italy 2 Orthopaedic and Traumatology Specialization School CTO, CRF Maria Adelaide Hospital, Turin, Italy 3 1st Orthopaedic Clinic University of Turin, Turin, Italy


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Obiettivo. Negli ultimi 10 anni si è assistito a un enorme progresso nell’ambito della chirurgia vertebrale, con lo sviluppo di un numero crescente di nuove tecniche per il trattamento delle fratture vertebrali. Scopo di questo studio è la valutazione dell’efficacia della stabilizzazione vertebrale con artrodesi circonferenziale, in termini di percezione soggettiva dello stato di salute a fine trattamento.
Metodi. A 68 pazienti con frattura vertebrale traumatica mielica o amielica, seguiti per un periodo medio di 5,5 anni dopo l’intervento, sono stati somministrati 2 questionari autocompilati: l’SF-36 e l’Oswestry Low Back Pain Questionnaire. Sulla base dei punteggi ottenuti dal questionario SF-36 è stato sviluppato uno studio di tipo caso-controllo confrontando la nostra casistica con i punteggi medi standardizzati della popolazione generale sana forniti unitamente al questionario.
Risultati. Mentre per i pazienti con lesione mielica i punteggi SF-36 sono risultati significativamente inferiori alla popolazione sana, nei pazienti con lesione amielica non c’erano differenze significative in nessuno degli ambiti esplorati dal questionario. L’invalidità da dolore, valutata con il questionario Oswestry, è stata stimata nei pazienti mielici da grave a gravissima mentre è risultata lieve nei pazienti amielici.
Conclusioni. L’intervento di stabilizzazione vertebrale con artrodesi circonferenziale riporta i pazienti con frattura vertebrale amielica ad una qualità di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale, mentre per i pazienti con lesione mielica la qualità di vita rimane significativamente inferiore per l’irreversibilità del danno neurologico.

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