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Minerva Ortopedica e Traumatologica 2001 February;52(1):1-6
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Fratture del calcagno (Ruolo della Risonanza Magnetica)
Cusmano F., Bellelli A., Pedrazzini M., Armaroli S., Affanni M., Devoti D.
Obiettivo. Analizzare il ruolo della Risonanza Magnetica nella valutazione delle lesioni traumatiche del calcagno nei confronti della radiologia tradizionale e soprattutto della Tomografia Computerizzata, metodica attualmente più diffusa per la definizione delle fratture.
Metodi. Sono stati esaminati 25 pazienti, 18 maschi e 7 femmine di età compresa tra 22 e 55 anni (età media 36 anni), in seguito a trauma di varia gravità alla caviglia e al piede, di cui 9 politraumatizzati con trauma da schiacciamento o da precipitazione considerato come maggiore e 16 con trauma minore per lo più di tipo distorsivo. Tutti i pazienti sono stati esaminati con radiogrammi diretti e 9 anche con tomografia computerizzata utilizzando tecnica spirale. La Risonanza Magnetica è stata eseguita in fase acuta nei pazienti con trauma maggiore e, in quelli con trauma minore, a distanza di tempo variabile tra 8 e 60 giorni dall'evento traumatico. In 17 casi è stato utilizzato un magnete di 1,5 Tesla e negli altri 8 pazienti un magnete a basso campo di 0,2 Tesla dedicato per le piccole articolazioni. In tutti i casi sono state ottenute immagini sui piani trasversale, coronale e sagittale pesate in T1 e T2.
Risultati. Nei pazienti con trauma maggiore sono state riscontrate 7 fratture complesse intrarticolari e 2 contusioni sottocorticali a carico del calcagno; in quelli con trauma minore sono state individuate 3 fratture extratalamiche, 2 fratture da stress, una algodistrofia, una condropatia e 5 artrosi dell'articolazione sottoastragalica, 2 sindromi da os trigonum e 2 da sinostosi astragalo-calcaneare.
Conclusioni. La Risonanza Magnetica è risultata quanto meno sovrapponibile alla Tomografia Computerizzata nella valutazione delle fratture complesse del calcagno rispetto alla quale può dare maggiori informazioni sullo stato di sofferenza ischemica dei frammenti di frattura e sulle lesioni tendinee e legamentose associate. Inoltre ha consentito di identificare contusioni e fratture non evidenziate con Tomografia Computerizzata e di studiare in modo ottimale le complicanze post-traumatiche a distanza.