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Minerva Ginecologica 2013 December;65(6):679-96
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Fitoestrogeni e menopausa
Torella M., La Rezza F., Labriola D., Ammaturo F. P., Ambrosio D., Zarcone R., Trotta C., Schettino M. T., De Franciscis P.
Dipartimento di Ginecologia Ostetricia e Scienze della Riproduzione della Seconda Università degli Studi di Napoli, Napoli, Italia
La menopausa è l’interruzione dell’attività mestruale e dunque della capacità riproduttiva che avviene in modo naturale in tutte le donne perlopiù tra i 48 e i 55 anni, in seguito a una diminuita produzione degli steroidi gonadici. I cicli della donna man mano si fanno privi di ovulazione e irregolari e il flusso mestruale diminuisce, per poi cessare. Il periodo che passa tra i primi sintomi e la cessazione del mestruo è detto climaterio. Con il sopraggiungere della menopausa la donna va incontro a una serie di cambiamenti legati alla carenza di estrogeni, che si verificano in tutti i tessuti del corpo. In questo periodo si può distinguere una fase precoce, caratterizzata da vampate di calore, instabilità emotiva, sudorazione notturna e insonnia, e una tardiva in cui si evidenziano maggiormente i sintomi legati all’interruzione dell’attività ormonale come: osteoporosi, obesità, disturbi a livello urogenitale e maggiore incidenza di malattie cardiovascolari. In Italia, solo il 5,2% delle donne tra i 45-64 anni ricorre alla terapia ormonale sostitutiva, e solo un 20-30% segue la terapia per oltre due anni, sia per motivi psicologici, sia per timore di effetti indesiderati. Non stupisce, perciò, che abbiano destato particolare interesse i fitoestrogeni, ritenuti un’alternativa naturale per la loro provenienza dal mondo vegetale. L’interesse nei confronti dei fitoestrogeni è nato dall’osservazione che, nei paesi orientali le donne in età menopausale presentano un’incidenza più bassa dei sintomi tipici della menopausa, di malattie cardiovascolari, di tumori ormone dipendenti e di osteoporosi, rispetto alle donne occidentali.