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Minerva Ginecologica 2009 December;61(6):517-39
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Utilizzo clinico dei modulatori selettivi del recettore degli estrogeni e dei down regolatori con interesse particolare per il cancro della mammella
Baumann C. K. 1, Castiglione-Gertsch M. 2 ✉
1 Clinic and Policlinic for Medical Oncology, University Hospital, Bern, Switzerland 2 Breast Cancer Centre, Zurich, Switzerland and Geneva Cancer Registry, Institute for Social and Preventive Medicine, Geneva University, Geneva, Switzerland
I modulatori selettivi per il recettore degli estrogeni (selective estrogen receptor modulators, SERMs) e i down regolatori selettivi per gli estrogeni (selective estrogen down regulators, SERDs) agiscono come agonista o antagonista del recettore per gli estrogeni (estrogen receptor, ER) a seconda del tessuto bersagliato e della configurazione specifica del SERM o del SERD utilizzato. Gli effetti sull’osso, sull’endometrio e sul cancro della mammella sono interessanti. I trattamenti endocrini sono stati utilizzati nel cancro della mammella sin dalla fine del 19° secolo. Nella seconda metà del secolo scorso sono stati sviluppati diversi tipi di SERMS e SERDs e gli Autori li prendono in considerazione principalmente per quanto riguarda il loro utilizzo per il trattamento e la prevenzione del cancro della mammella. Il tamoxifene è quello più ampiamente studiato ed utilizzato di questi farmaci ed è stato introdotto per il trattamento della malattia avanzata, come neoadiuvante, come adiuvante e come prevenzione di questa patologia. Negli ultimi anni il suo ruolo è stato insidiato dagli inibitori di terza generazione dell’aromatasi , che hanno dimostrato un’attività maggiore rispetto al tamoxifene e un diverso spettro di tossicità. Sono stati studiati diversi altri SERMs, ma nessuno di essi si è dimostrato chiaramente superiore al tamoxifene. L’interesse principale per i vari SERMs dipende dai diversi profili di sicurezza dei diversi composti. I SERDs agiscono come antagonisti puri degli estrogeni. Essi sono stati utilizzati per il trattamento per le forme avanzate di cancro della mammella e il loro ruolo in altri ambiti necessita ancora di ulteriori studi. L’aumentato utilizzo degli inibitori dell’aromatasi quale terapia endocrina di prima scelta fa sorgere nuove domande sul ruolo che il tamoxifene e altri SERMs o SERDs possono giocare nel cancro della mammella. La sequenza delle terapie endocrine e la combinazione delle terapie endocrine con le nuove terapie mirate, nel caso di cancro della mammella sensibile agli ormoni, restano un settore molto importante di ricerca. I polimorfismi dei geni codificanti per gli enzimi che metabolizzano il tamoxifene come, per esempio, il genotipo CYP2D6, hanno la potenzialità di diventare dei marcatori predittivi clinicamente utili per la risposta al tamoxifene. Con queste nuove, interessantissime prospettive, è possibile che il ruolo del tamoxifene nel trattamento del cancro della mammella venga ridefinito in futuro.