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Minerva Ginecologica 2005 December;57(6):637-40

Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Esperienza preliminare con benderella transotturatoria per il trattamento dell’incontinenza urinaria femminile

Corticelli A., Corticelli G., Venuti F., Pedretti L., Dodero D.


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Obiettivo. Lo scopo di questo lavoro è la descrizione e la valutazione della nostra esperienza con una nuova procedura chirurgica minimamente invasiva per il trattamento dell'incontinenza urinaria da stress (IUS), eseguibile tecnicamente mediante approccio transotturatorio.
Metodi. Nello studio sono state arruolate 19 pazienti affette da IUS con associata ipermobilità uretrale e senza prolasso associato e il campione è stato sottoposto all'apposizione di benderella sotturetrale transotturatoria (transobturator tape, TOT). Quattro delle 19 pazienti erano già state sottoposte a interventi per incontinenza (3 a colpoplastica secondo Kelly e 1 a intervento di Burch). Nessuna paziente riferiva in anamnesi interventi di chirurgia ginecologica maggiore. L'età media delle pazienti è risultata di 58,68 anni (range 36-75). La benderella utilizzata è stata inserita senza tensione in un piano orizzontale al di sotto della media uretra da un forame otturatorio all'altro, oltrepassando la faccia posteriore del ramo ischiopubico, secondo la tecnica descritta da Delorme.
Risultati. Il tempo operatorio medio è stato 21 min (range 14-48). Non è stata osservata alcuna lesione vescicale nè altre complicanze intraoperatorie. Quindici delle 19 pazienti (78,94%) sono state dimesse lo stesso giorno dell'intervento. La degenza media è risultata 1,4 giorni (range 1-5). Nessuna delle 19 pazienti ha sviluppato a oggi infezioni, erosioni o sieromi.
Conclusioni. Nella nostra esperienza la tecnica TOT si è rivelata estremamente rapida, riproducibile e con una bassa curva di apprendimento. L'approccio transotturatorio permette di evitare i rischi di lesioni vescicali, intestinali e vascolari. Nel campione esaminato la compliance generale e il grado di soddisfazione delle pazienti operate sono stati molto incoraggianti, ripristinando un reale benessere funzionale. Peraltro il limitato numero di pazienti incluse nel nostro studio e il brevissimo follow up non permettono di trarre validazioni definitive e sono necessari ulteriori studi per confermare il successo della tecnica.

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