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ARTICOLI ORIGINALI GRAVIDANZA
Minerva Ginecologica 2005 August;57(4):447-50
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Mutazioni protrombotiche in donne con aborto ricorrente e morte fetale intrauterina
Santoro R., Iannaccaro P., Sottilotta G.
Obiettivo. Le mutazioni fattore V Leiden (FVL) e G20210A della protrombina (FIIG20210A) sono fattori di rischio per tromboembolismo venoso. Negli ultimi anni vari studi hanno suggerito l'associazione di tali difetti con un aumentato rischio di morte fetale intrauterina. Scopo di questo studio è stato indagare la frequenza di questi difetti molecolari nei soggetti con anamnesi di perdita gravidica senza causa evidente.
Metodi. Centocinquanta pazienti, di cui 99 con aborto ricorrente senza causa evidente (perdita fetale tra la 13° e la 20° settimana di gestazione) e 51 con anamnesi di morte intrauterina senza causa evidente (morte del feto dopo la 20° settimana) sono state valutate per trombofilia ereditaria. Gli inibitori fisiologici della coagulazione (antitrombina III, proteina C, proteina S) sono risultati nella norma.
Risultati. La prevalenza delle mutazioni FVL e FII G20210A nelle pazienti con aborto ricorrente, confrontata con un gruppo di controllo costituito da 115 donne sane, con anamnesi ostetrica negativa, è stata: 6,1% e 8,1% per il FVL e il FII G20210A rispettivamente versus 2,6% per entrambe le mutazioni nel gruppo di controllo (P=0,36 per il FVL e P=0,13 per il FII G20210A). Le mutazioni FVL e FII G20210A sono state significativamente più prevalenti nelle pazienti con perdita fetale tardiva (19,6% per entrambe le mutazioni, P=0,001).
Conclusioni. I dati raccolti suggeriscono l'opportunità dello screening per le mutazioni FVL e FII G20210A nello studio delle perdite fetali precoci e tardive senza cause evidenti. Ulteriori studi sono necessari per chiarire il ruolo delle mutazioni protrombotiche in gravidanza e per definire il migliore approccio terapeutico.