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  LA SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO 

Minerva Ginecologica 2004 February;56(1):15-26

Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

The treatment of polycystic ovary syndrome

Ajossa S., Guerriero S., Paoletti A. M., Orrù M., Melis G. B.


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La sindrome dell'ovaio policistico (polycystic ovary syndrome, PCOS) rappresenta una delle più frequenti patologie endocrine della età riproduttiva. L'assenza di una definita e chiara patogenesi rende difficile mettere a punto una terapia specifica e globale e, quindi, attualmente, il trattamento viene guidato dai desideri della paziente e dalla sua sintomatologia. Comunque, gli scopi principali della terapia sono: induzione dell'ovulazione nelle pazienti che ricercano la gravidanza; riduzione del livello plasmatico degli androgeni, riduzione del peso e riduzione degli effetti nocivi a lungo termine di questa sindrome (diabete mellito e patologie cardiovascolare). Il clomifene citrato (CC) è il trattamento iniziale di scelta per le pazienti nelle quali è necessario indurre l'ovulazione a causa della sua efficacia, sicurezza e facilità di somministrazione. Le alternative terapeutiche per quelle pazienti che non rispondono al CC sono rappresentate da gonadotropine esogene (protocolli step-up a basse dosi) e dal drilling ovarico per via laparoscopica. Recentemente, le gonadotropine ricombinanti sono state introdotte nella pratica clinica e in questo tipo di pazienti sembrano essere più efficaci di quelle urinarie. L'introduzione degli analoghi del GnRH ai protocolli di stimolazione può ridurre la percentuale di luteinizzazioni precoci e aumentare la percentuale di fecondità per ciclo. Altri farmaci che sono stati utilizzati per l'induzione della ovulazione in donne affette da PCOS sono stati la cabergolina e la metformina. L'irsutismo è uno dei sintomi maggiori della iperandrogenemia che caratterizza queste pazienti. Il trattamento di questo sintomo prevede l'utilizzo di farmaci che riducono l'attività degli androgeni. Esistono 3 gruppi di questi farmaci: inibitori della secrezione degli androgeni (contraccettivi orali e analoghi del GnRH); anti-androgeni ad azione periferica (ciproterone acetato, flutamide, finasteride e spironolattone) e agenti sensibilizzanti l'insulina (metformina). Questi ultimi, associati alla riduzione del peso e all'esercizio fisico, potrebbero anche migliorare non solo le alterazioni mestruali e l'infertilità che caratterizza queste pazienti, ma anche la resistenza all'insulina e le sue sequele a distanza.

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