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REVIEW   

Minerva Ginecologica 2003 April;55(2):99-106

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

L’utilizzo di iniezioni periuretrali in uroginecologia

Pifarotti P., Gattei U., Meschia M.


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Scopo di questa ''review'' è valutare, attraverso un'analisi della letteratura, l'efficacia dei diversi materiali iniettabili utilizzati nel trattamento delle pazienti affette da incontinenza urinaria da sforzo (IUS).
Le iniezioni periuretrali trovano la loro principale indicazione nel trattamento della IUS da deficit sfinterico con ipomobilità della giunzione uretro-vescicale, tuttavia la presenza di una uretra ipermobile non sembra rappresentare una controindicazione al loro utilizzo.
I materiali maggiormente impiegati sono risultati: il teflon, il grasso autologo, il collagene, il silicone, e il carbonio pirolitico. Sono stati considerati, nell'analisi, anche gli impianti periuretrali di micropalloncini di silicone contenenti soluzione fisiologica e polivinilpirrolidone.
Il collagene è il materiale più ampiamente utilizzato in letteratura, probabilmente per l'elevato tasso di cura, che raggiunge il 60-80% dopo un anno di trattamento, tuttavia, l'efficacia sembra ridursi in maniera significativa quando si considerano i risultati a lungo termine.
Il teflon è stato largamente utilizzato, in passato, nel trattamento della IUS, tuttavia la modesta efficacia terapeutica nel breve-lungo periodo, insieme all'evidenza di complicanze legate alla migrazione delle particelle, ne hanno attualmente sconsigliato l'impiego. Il grasso autologo, al contrario, considerato da molti l'''iniettabile'' naturale, è risultato pressoché inefficace.
Le iniezioni periuretrali di microparticelle di silicone risultano associate a un tasso di cura, a lungo termine, di circa il 70%, in pazienti con deficit sfinterico, inoltre, la possibilità attuale di iniettare il materiale senza la necessità di controllo endoscopico, rende la procedura tecnicamente più agevole. Infine, l'impianto di micropalloncini di silicone e l'iniezione di carbonio pirolitico sono stati recentemente introdotti nella pratica clinica con percentuali di successo, a breve termine, di circa il 70%, tuttavia la mancanza di dati a lungo termine non consente di trarre conclusioni definitive.
In conclusione le iniezioni periuretrali rappresentano una consolidata alternativa chirurgica mini-invasiva nel trattamento dell'incontinenza urinaria da sforzo, tuttavia ulteriori studi clinici sono necessari per valutare costi/benefici e sicurezza dei diversi materiali utilizzati.

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