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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Ginecologica 2003 February;55(1):69-76

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

La valutazione del liquido amniotico come test di screening nella gravidanza a termine ed oltre il termine

Pasquini L., Nasto R., Mie M. E. K., Giuliani B., Periti E.


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Obiettivo. Lo scopo dello studio è verificare l'ipotesi che l'oligoidramnios isolato in una gravidanza a basso rischio a termine o oltre il termine non aumenta il rischio di compromissione fetale rispetto ad un gruppo di controllo.
Metodi. Si è andati a confrontare in modo prospettico un gruppo di pazienti con gravidanza a basso rischio con oligoidramnios (definito come AFI =<50 mm) con un gruppo di controllo che al controllo ecografico eseguito 24 ore prima del parto presentava un valore di AFI >50 ed =<250 mm. È stato valutato: l'incidenza di ricorso alla induzione, le modalità del parto e l'outcome neonatale.
L'analisi statistica è stata eseguita utilizzando lo Student ''t''-test, mentre i dati di categoria sono stati esaminati mediante il chi quadro.
Risultati. Dal gennaio 1997 all'aprile 1999 sono stati identificati 105 casi di oligoidramnios che sono stati confrontati con un gruppo di controllo di 105 pazienti identico al gruppo in studio per età materna, epoca gestazionale e parità. L'incidenza di induzioni, distress fetale e decelerazioni variabili è risultata significativamente aumentata nel gruppo con AFI =<50 mm. Mentre l'incidenza di vacuum extractor, taglio cesareo, durata del travaglio e decelerazioni tardive non è risultata diversa nei due gruppi. Per quanto riguarda l'outcome non sono risultate differenze significative tra i due gruppi.
Conclusioni. In caso di oligoidramnios senza fattori di rischio le modalità del parto e l'outcome neonatale non si differenziano rispetto ai casi con liquido amniotico regolare.

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