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Minerva Ginecologica 2003 February;55(1):37-42
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Induzione della maturazione polmonare fetale nella profilassi della malattia da membrane ialine e sepsi neonatale
Driul L., Furlan R., Macagno F., Pezzani I., Plaino L., Ianni A., Casarsa S., Zavarise D., Marchesoni D.
Obiettivo. Lo scopo di questo studio condotto presso la Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell'Università di Udine tra il gennaio 2000 e il dicembre 2001 è stato quello di valutare l'effetto del trattamento corticosteroideo per la profilassi della malattia da membrane ialine e l'insorgenza della sepsi neonatale.
Metodi. È stato valutato l'outcome di 189 neonati di età gestazionale compresa fra le 24 e le 34 settimane; 143 dei quali avevano ricevuto un trattamento corticosteroideo ripetuto con un richiamo dopo 10 giorni dalla prima somministrazione, 26 neonati erano stati sottoposti solo ad un unico completo trattamento e 20 neonati invece non erano stati sottoposti ad alcuna profilassi corticosteroidea.
Risultati. La sindrome da distress respiratorio (RDS) è insorta nel 43,4% dei casi analizzati, la mortalità neonatale e l'emorragia intraventricolare sono state diagnosticate rispettivamente nel 3,2% e nel 6,3% dei neonati. L'incidenza della sepsi precoce è stata del 4,9% nei neonati che avevano ricevuto un trattamento corticosteroideo ripetuto, nel 3,9% tra quelli sottoposti ad un trattamento unico e nel 5% dei neonati che non erano trattati con alcuna profilassi corticosteroidea. Non c'è nessuna relazione statisticamente significativa, secondo il test di Fisher, tra trattamento corticosteroideo né singolo né ripetuto ed insorgenza di sepsi precoce e neppure tardiva. La rottura prematura delle membrane, nella nostra popolazione sottoposta ad adeguata profilassi antibiotica, non sembra incrementare il rischio di insorgenza della sepsi precoce e tardiva.
Conclusioni. La somministrazione singola o ripetuta prenatale di corticosteroidi non è associata ad un incremento delle sepsi precoci e tardive neppure in associazione con un fattore di rischio come la rottura prematura delle membrane.