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Minerva Ginecologica 2002 February;54(1):9-14
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Mutazioni genetiche, disordini acquisiti nel sistema coagulativo e patologia ostetrica. Nostra esperienza
Arcadia P., Cosco A. G., Ierullo A. M., Palomba S., Guarany R., Muleo G., Santoro R., Zullo F.
Obiettivo. Valutare l'incidenza dei disordini trombofilici, in pazienti di sesso femminile con e senza pregresse gravidanze complicate.
Metodi. Sono state arruolate 63 pazienti di sesso femminile con pregressa gravidanza complicata (gruppo A) e sottoposte a test di identificazione per la presenza delle mutazioni per il fattore V di Leiden, il fattore II, la MTHFR e la presenza della sindrome da anticorpi antifosfolipidi. L'incidenza di tali disordini è stata confrontata con quella di un gruppo di controllo (gruppo B) costituito da 36 donne sane con storia di gravidanze non complicate.
Risultati. La percentuale di pazienti affette da gravidanze complicate è risultata significativamente superiore (p=0,001) rispetto a quella di pazienti afferenti al gruppo di controllo. Nessun soggetto in entrambi i gruppi è risultato essere omozigote per la mutazione V Leiden o per la mutazione della protrombina (fattore II). La prevalenza della mutazione del fattore V in forma di eterozigosi è risultata significativamente (p<0,05) superiore nelle pazienti del gruppo A (12,5%) rispetto ai controlli (2,7%). La mutazione MTHFR in omozigosi è stata rilevata nel 21,4% nel gruppo A rispetto all'11% del gruppo controllo. Sia l'alterazione per il fattore II in eterozigosi, che la presenza di anticorpi antifosfolipidi sono state evidenziate solo nel gruppo A.
Conclusioni. In presenza di pregresse patologie ostetriche è necessaria una valutazione del pattern emocoagulativo prima delle gravidanze successive e in corso di gravidanze complicate.