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NOTE DI TERAPIA   

Minerva Ginecologica 2000 September;52(9):367-74

Copyright © 2000 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Studio dell’efficacia della somministrazione di progesterone naturale per via vaginale nella paziente affetta da poliabortività da causa ormonale

Vignali M., Centinaio G.


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Obiettivo. Il nostro studio ha voluto dimostrare che la terapia con progesterone naturale, in presenza di una documentata carenza nella fase luteale, migliora le aspettative riguardo la prosecuzione della gravidanza nelle pazienti con elevato rischio di aborto spontaneo del I trimestre per poliabortività. La somministrazione di tale ormone per via endovaginale a donne affette da poliabortività del I trimestre poteva migliorare la prognosi in termini di prosecuzione della gravidanza oltre la XII settimana di gestazione.
Metodi. L'indag?ne è stata condotta in modo comparativo, mettendo a confronto due gruppi di pazienti: un gruppo composto da 19 pazienti è stato sottoposto a trattamento mediante progesterone naturale sotto forma di crema vaginale (ESOLUT), al dosaggio di 100 mg al giorno.
Un secondo gruppo, composto da 15 pazienti, ha costituito il gruppo controllo al quale non è stata somministrata alcuna terapia progestinica supplettiva.
Lo studio si è svolto dal maggio 1998 all'agosto 1999, presso la II Clinica Ostetrico Ginecologica dell'Università degli Studi di Milano, all'interno della clinica «L. Mangiagalli», su un totale di 34 pazienti affette, oltre che da aborto spontaneo ricorrente del I trimestre, anche da dimostrato deficit della fase luteale in assenza di altri fattori di rischio per aborto, rilevati allo screening iniziale.
Tale deficit è stato dimostrato durante lo screening, mediante il dosaggio, in tre prelievi, di progesterone plasmatico nella seconda fase del ciclo mestruale. Almeno uno dei tre valori doveva essere al di sotto dei 10 ng/ml, per porre diagnosi di deficit del corpo luteo. Le pazienti (19) del gruppo trattato, sono state sottoposte a terapia suppletiva con progesterone per via endovaginale.
Risultati. Si è riscontrata alla fine del nostro studio, una ridotta incidenza di abortività spontanea del I trimestre nelle pazienti trattate rispetto al gruppo di controllo (21% vs 16%).
Conclusioni. Il risultato da noi ottenuto ci porta a concludere che il trattamento con progesterone naturale nelle pazienti con dimostrata carenza di tale ormone nella fase luteale, non riduce il rischio di aborto calcolato sulla popolazione di gravide in generale, ma migliora la prognosi rispetto al gruppo di poliabortive in generale, riportando quindi il rischio ad un livello pari a quello della popolazione generale.

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