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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Ginecologica 2000 April;52(4):103-10

Copyright © 2000 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Induzione dell’ovulazione e rischio di neoplasie ovariche

Franco C., Coppola S., Prosperi Porta R., Patella A.


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Negli ultimi anni è stato osservato un numero sempre più crescente di donne sottoposte a terapie per l'induzione dell'ovulazione (i disordini dell'ovulazione rappresentano il 33% delle cause di infertilità femminile). Negli USA, già nel 1988, circa due milioni di donne erano state sottoposte a tali terapie. Diversi Autori hanno ipotizzato possibili rapporti tra induzione della ovulazione ed insorgenza di neoplasie ovariche. Tra il 1982 ed il 1997 sono stati riportati almeno 43 casi di tumore dell'ovaio (con ben 25 casi di tumori epiteliali) insorti in donne precedentemente sottoposte a programmi di induzione dell'ovulazione, tra cui anche la FIVET. Le neoplasie hanno colpito donne di età media di 30,3 anni, cioè di una età di circa 20 anni in meno rispetto a quella di massima incidenza delle stesse neoplasie nella popolazione femminile generale. Tra le ipotesi etiopatogenetiche dei tumori epiteliali dell'ovaio, c'è quella del traumatismo della superficie dell'ovaio dovuta al continuo ripetersi del fenomeno ovulatorio (ovulazione incessante). A nostro avviso l'ipotesi di una relazione di causalità tra induzione dell'ovulazione e neoplasie ovariche, deve richiamare ad una maggiore attenzione sia da parte dei medici, che da parte delle stesse donne sottoposte a trattamento di stimolazione ovarica, su un problema non ancora chiarito. Abbiamo voluto rivisitare la letteratura internazionale al fine di analizzare gli studi epidemiologici riportati e valutare il rapporto causa-effetto tra farmaci induttori dell'ovulazione e tumori dell'ovaio.

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