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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Ginecologica 1999 May;51(5):157-60

Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Modificazioni del piano perineale in gravidanza e nel puerperio e rischio di incontinenza urinaria

Piserà A., Franchi M., Ciolli P., Russo R.


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Obiettivo. La gravidanza ed il parto sono fattori eziopatogenetici importanti per la compromissione della statica pelvica; soprattutto il primo parto è quello decisivo per quanto riguarda le conseguenze perineali sulla statica pelvica e sulla continenza urinaria.
Gli studi epidemiologici delle anomalie della statica pelvica e dei disturbi uroginecologici conseguenti alla gravidanza ed al parto hanno identificato alcuni fattori di rischio patogenetico, alcuni direttamente legati alla gravidanza (eccessivo incremento ponderale materno, diabete gravidico con macrosomia), altri specificamente legati al neonato (circonferenza cranica, peso neonatale). La sollecitazione meccanica attuata dal passaggio della parte presentata può determinare sul pavimento pelvico sovradistensioni e danni muscolari misconosciuti, anche, in assenza di lesioni macroscopiche che possono compromettere già nell'immediato post-partum o a distanza di anni la funzione delle strutture muscolo-aponeurotiche del perineo e favorire la comparsa di alterazioni della statica pelvica e di incontinenza urinaria. In questo studio abbiamo valutato le modificazioni del piano perineale e della continenza nella gravidanza e nel puerperio.
Metodi. Sono stati presi esame i dati clinici relativi a 40 puerpere, delle quali è stata valutata la funzionalità dei muscoli del piano perineale, attraverso un accurato esame perineale, eseguito sia al momento della dimissione dopo il parto, sia a distanza di 6 mesi dal parto.
Risultati. Cercando di individuare quali sono i fattori di rischio più importanti nel predisporre all'insorgenza delle alterazioni della statica pelvica e della continenza urinaria e in base all'esito contemporaneo del Q-TIP test e del TP, le donne sono state suddivise in 4 gruppi: Gruppo A (TP<3 e Q-TIP test positivo) (22,5%); Gruppo B (TP>3 e Q-TIP test positivo) (17,5%); Gruppo C (TP<3 e Q-TIP test negativo) (12,5%); Gruppo D (TP>3 e Q-TIP test negativo) (47,5%).
Le donne dei Gruppi A e C, e in minor misura quelle del Gruppo B, avevano rispetto a quelle del Gruppo D un'età media più elevata e presentavano un maggiore aumento ponderale gravidico.
Per quanto riguarda i fattori legati al parto, nei gruppi in esame si è confermata l'importanza della macrosomia fetale e dell'espulsione fetale laboriosa nel provocare danni perineali allo sviluppo di anomalie della statica pelvica ed a disturbi della continenza.
Conclusioni. Sulla base dei risultati ottenuti, gli Autori possono così affermare che già durante la gestazione si dovrà concentrare su questi fattori di rischio un'azione preventiva.

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