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Minerva Medicolegale 2012 September;132(3):183-8
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Calchi di ferite da arma bianca: studio sperimentale
Varetto L., Veglia O., Quaranta F., Malerba G.
Dipartimento di Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale, Università degli Studi di Torino, Torino, Italia
Obiettivo. Con il presente studio si è ricercato un metodo che permetta di trarre conclusioni attendibili riguardo l’effettiva lunghezza del tramite di ferite da punta e taglio e le caratteristiche dello strumento lesivo.
Metodi. Si è prodotta una serie di ferite sperimentali in organi di maiale per mezzo di vari strumenti da punta e taglio e testato l’affidabilità di diversi materiali da calco.
Risultati. Il silicone si è rivelato il materiale più appropriato, grazie alla sua elasticità, sebbene l’ estrazione dal tramite non sia stata sempre agevole per via della penetrazione in vasi e cavità interessati dal tramite. Si è osservata una buona corrispondenza tra dimensioni della lama infissa e calchi risultanti, con discrepanze accettabili per le finalità giudiziarie. Fanno eccezione i casi di penetrazione della lama in cavità naturali (cavità cardiache, calici e bacinetti) o di alterazioni post mortali dell’organo, quali l’instaurarsi nel muscolo di rigidità cadaverica, che rendono impossibile lo studio del tramite.
Conclusione. Pur non potendo ottenere sempre informazioni esatte circa alcune caratteristiche della lama penetrata, quale il profilo, è comunque possibile conseguire dati attendibili circa l’effettiva lunghezza del tramite, che non sempre risulta facilmente ottenibile durante l’autopsia tradizionale, e sui vasi sanguigni, altri condotti e cavità naturali coinvolti.