![]() |
JOURNAL TOOLS |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |

I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
REVIEW
Minerva Medicolegale 2010 March;130(1):35-45
Copyright © 2010 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
La gestione del dolore toracico acuto nelle strutture di emergenza: metodi di valutazione dei rischi per il paziente e riflessi medicolegali
Zaami S., Lauricella M. L., Marinelli E.
Dipartimento di Medicina Legale, Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Roma, Italia
La gestione del paziente con dolore toracico acuto nelle aree ospedaliere di emergenza è un argomento molto attuale e dibattuto anche per i correlati risvolti di natura medico-legale legati ad una eventuale dimissione intempestiva. Essa richiede evidentemente un rapido inquadramento diagnostico per facilitare il quale negli ultimi anni sono state elaborate linee-guida ed indicazioni facilitanti ad opera degli organismi scientifici internazionali, che sono ormai divulgate ed applicate su larga scala in quanto recepite anche dalle istituzioni sanitarie nazionali e regionali. Recentemente le indicazioni provenienti dalla letteratura di settore, finalizzate alla decisione clinica in merito alla necessità del ricovero e alla individuazione del trattamento più tempestivo ed appropriato, si sono arricchite ed affinate giungendo alla individuazione di classi di rischio basate su criteri di tipo predittivo/prognostico concernenti la probabilità del paziente di andare incontro ad un evento ischemico maggiore. Gli autori analizzano la evoluzione delle indicazioni finalizzate alla decisione clinica, segnalando gli effetti negativi di una pedissequa ed acritica applicazione in ambito medicolegale dei criteri predittivi/prognostici che, se mal governati, potrebbero condurre al risultato di sanzionare le condotte mediche sulla base di una mera ipotesi di rischio anziché in rapporto a danni effettivamente causati al paziente.