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CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA
Minerva Medica 2012 December;103(6):415-29
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Evoluzione della valvuloplastica aortica percutanea con palloncino nel trattamento di pazienti con stenosi aortica
Pendyala L. K., Ben-Dor I., Waksman R. ✉
Interventional Cardiology, MedStar Washington Hospital Center, Washington, DC, USA
La stenosi aortica (AS) grave sintomatica è associata a prognosi infausta con il solo trattamento conservativo; il tasso di mortalità è > 50% a due anni con il solo trattamento medico. Nel 1986, Cribier introdusse per la prima volta il concetto di valvuloplastica aortica percutanea con palloncino (BAV) in pazienti con AS grave acquisita. L’entusiasmo iniziale per questa tecnica, propagandata come alternativa alla sostituzione chirurgica della valvola aortica (SAVR) nei pazienti anziani affetti da AS, scemò per i successivi ampi registri che dimostrarono il fallimento della procedura nel modificare il decorso naturale di AS calcifica e la morbilità procedurale associata. Per molti anni, la BAV è stata utilizzata come trattamento palliativo per alleviare nel breve termine i sintomi dei pazienti anziani non chirurgici. L’aumento puntuale della sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) ha ringiovanito e riportato in vita il campo dormiente della BAV. Tramite il suo uso nella predilatazione della valvola stenotica per facilitare la distribuzione della protesi, la valvuloplastica ora svolge un ruolo fondamentale nella maggior parte delle procedure TAVR. La BAV è usata con successo come ponte tra SAVR e TAVR con migliori risultati ed è utilizzata come trattamento autonomo, per alleviare i sintomi nei pazienti ad alto rischio e per la stabilizzazione temporanea di pazienti emodinamicamente instabili. La BAV può essere usata come strumento di selezione per determinare se il paziente trarrà vantaggio dalla sostituzione valvolare in presenza di altre comorbidità, come grave ipertensione polmonare, malattia polmonare grave, frazione di eiezione molto scarsa, o fragilità.