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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Medica 2012 August;103(4):299-311

Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Neuroimaging e definizione di attacco ischemico transitorio

Cerase A. 1, Lazzeretti L 2., Vallone I. M. 1, Ferretti F. 3, Bracco S. 1, Galluzzi P. 1, Gennari P. 1, Monti L. 1, Menci E. 1, Bellini M. 1, Arrigucci U. 1, Cioni S. 1, Romano D. 1, Sanna A. 1, Zandonella A. 1, Acampa M. 4, Tassi R. 4, Martini G. 4, Venturi C. 1

1 UOC NINT Neuroimmagini e Neurointerventistica, Dipartimento di Scienze Neurologiche e Neurosensoriali, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Policlinico “Santa Maria alle Scotte”, Siena, Italia; 2 UOSA Diagnostica in Emergenza ed Urgenza, Dipartimento di Emergenza Urgenza e dei Servizi, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Policlinico “Santa Maria alle Scotte”, Siena, Italia; 3 Statistica Medica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Siena, Siena, Italia; 4 UOC Stroke Unit, Dipartimento di Scienze Neurologiche e Neurosensoriali, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Policlinico “Santa Maria alle Scotte”, Siena, Italia


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Obiettivo. L’attacco ischemico transitorio (transient ischemic attack, TIA) è un “campanello d’allarme” di una più o meno grave vasculopatia d’organo o sistemica. Reperti positivi al neuroimaging depongono per danno tissutale. L’obiettivo di questo lavoro retrospettivo è valutare il ruolo del neuroimaging nella gestione dei pazienti con TIA e considerare le relative implicazioni che ne derivano.
Metodi. In una serie consecutiva di 82 soggetti (53 maschi, 29 femmine, età media: 65,9±13,1 anni) con TIA, per 66 è stato possibile revisionare i dati clinico-anamnestici (ABCD2 score incluso), laboratoristici (quantificazione del D-dimero plasmatico inclusa) e di neuroimmagini quali tomografia computerizzata e/o risonanza magnetica in diffusione con misura del coefficiente apparente di diffusione (DWI-ADC) all’ingresso ed entro una settimana dal ricovero (16 con TC e 50 con DWI-ADC). Trentatré pazienti sono stati studiati con DWI-ADC entro le 24 ore dall’ingresso. L’analisi statistica è stata condotta tramite test non parametrici (Chi-quadro e Mann-Whitney) e regressione logistica mediante software commerciale.
Risultati. TC e/o DWI-ADC hanno identificato segni di lesioni ischemiche acute in 23 (35%) su 66 pazienti. Dodici (36%) dei 33 pazienti studiati con DWI-ADC entro le 24 ore sono risultati positivi. All’analisi statistica, la positività del neuroimaging era significativamente associata solo a familiarità per malattie cardiovascolari (P<0,012) e pregressi TIA/ictus (P<0,046).
Conclusioni. In questa casistica, almeno il 35% dei pazienti con TIA ha presentato neuroimaging positivo, specie alla DWI-ADC. Il neuroimaging positivo sembra un fattore indipendente. I pazienti con TIA richiedono il ricorso precoce al neuroimaging inclusa la DWI-ADC per la corretta classificazione e prognosi.

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