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INTERVENTI CORONARICI PERCUTANEI
Minerva Medica 2011 October;102(5):381-90
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Malattia dell’arteria coronarica principale di sinistra nel 2011: CABG o PCI?
Erglis A., Narbute I., Jegere S. ✉
Latvian Centre of Cardiology Pauls Stradins Clinical University Hospital, Riga, Latvia
La malattia dell'arteria coronarica di sinistra, presente nel 5-9% dei pazienti con angina pectoris, è associata a un elevato rischio di mortalità se trattata medicalmente. Per numerosi decenni, l’innesto di bypass aorto-coronarico (CABG) è stato considerato come la scelta di trattamento per pazienti con malattia dell’arteria coronaria principale sinistra non-protetta (ULMCA). Tuttavia, l’ubicazione prossimale e l’ampio calibro dell’arteria principale sinistra ha rappresentato una sfida per i cardiologi interventisti. Recenti linee guida cliniche hanno affermato che l’intervento coronarico percutaneo (PCI) elettivo può essere preso in considerazione per pazienti affetti da ULMCA, suggerendo tuttavia che l’evidenza aggregata favorisce il CABG. Numerosi resoconti dei registri, oltre a un sottostudio di un grande studio clinico randomizzato, hanno indicato che il PCI può rappresentare un’alternativa accettabile al CABG in alcuni pazienti con stenosi ULMCA. Il PCI offre già effettivi vantaggi a breve termine rispetto al CABG, poiché è meno invasivo, riduce l’ospedalizzazione, evita le disabilità post-chirurgiche e permette ai pazienti di sottoporsi in seguito al CABG, se necessario.