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REVIEW  MALATTIE VIRALI 

Minerva Medica 2009 December;100(6):479-501

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Infezioni virali nei pazienti trapiantati

Razonable R. R., Eid A. J.

Division of Infectious Diseases and Internal Medicine and William J von Liebig Transplant Center, College of Medicine, Mayo Clinic Rochester, MN, USA


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I soggetti che subiscono un trapianto di organi solidi o di cellule staminali emopoietiche sono maggiormente predisposti a sviluppare malattie cliniche, spesso di elevata gravità, dovute ad un’ampia varietà di virus comuni ed opportunistici. I pazienti possono contrarre infezioni virali dal donatore (infezioni derivate dal donatore), dalla riattivazione di virus endogeni latenti, o ancora dalla comunità. Gli Herper virus, più in particolare il Citomegalovirus ed il virus di Epstein Barr, sono i più comuni tra i patogeni virali opportunistici che causano infezioni in seguito al trapianto di organi solidi o di cellule staminali emopoietiche. Il virus del polioma BK causa sindromi cliniche opportunistiche principalmente nei soggetti che subiscono un trapianto di rene o di cellule staminali emopoietiche allogeniche. Gli agenti dell’epatite virale di tipo B e C rappresentano un elevato rischio principalmente in soggetti che subiscono un trapianto di fegato. Patologie virali respiratorie dovute al virus dell’influenza, al virus sinciziale respiratorio ed al virus della parainfluenza colpiscono tutti i tipi di soggetti che subiscono un trapianto, benché le patologie cliniche più severe siano osservate frequentemente nei soggetti che subiscono un trapianto di polmone o di cellule staminali emopoietiche allogeniche. Le infezioni virali meno comuni che colpiscono i soggetti che subiscono un trapianto comprendono quello causate da adenovirus, parvovirus B19 e virus West Nile. Il trattamento contro i virus con terapie farmacologiche dalla dimostrata efficacia antivirale dovrebbe essere affiancato da una riduzione del grado di immunosoppressione. Per altri trattamenti con farmaci senza una dimostrata attività antivirale terapeutica, la riduzione del grado di immunosoppressione rimane l’unica strategia efficace di trattamento. La prevenzione delle infezioni virali è pertanto di fondamentale importanza, e può essere realizzata con la vaccinazione, con strategie antivirali e con misure aggressive di controllo dell’infezione.

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