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I TUMORI DELL’OVAIO
Minerva Medica 2009 October;100(5):401-13
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Crioconservazione del tessuto ovarico: una visione di insieme
Donnez J., Dolmans M. M. ✉
Department of Gynecology, Catholic University of Louvain, Brussels, Belgium
I progressi nella diagnosi e nel trattamento del cancro durante l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta hanno significativamente aumentato l’aspettativa di vita delle donne, nel periodo precedente alla menopausa, malate di tumore. Le ovaie sono molto sensibili ai trattamenti citotossici, specialmente agli agenti alchilanti. L’unico metodo accertato per la preservazione della fertilità è la crioconservazione degli embrioni secondo le direttive del comitato etico dell’American Society for Reproductive Medicine (2005), ma questa possibilità necessita che il paziente sia in età puberale, che abbia un partner o che usi un donatore di sperma e che sia in grado di sopportare un ciclo di stimolazione ovarica, cosa non possibile se la chemioterapia va iniziata immediatamente o se la stimolazione è controindicata sulla base della tipologia di tumore. Per i pazienti che necessitano di chemioterapia immediata, la crioconservazione del tessuto ovarico è l’unica alternativa possibile. Questo lavoro illustra le tecniche ed i risultati del trapianto ortotopico del tessuto ovarico criocoservato. Tra quasi 30 casi riportati nella letteratura sono state identificate sette nascite di individui nati vivi.