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Minerva Medica 2009 June;100(3):237-245
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Le attività biologiche dei beta-glucani
Rondanelli M., Opizzi A., Monteferrario F.
Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali Sezione di Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Umana Facoltà di Medicina e Chirurgia Servizio Endocrino-Nutrizionale Azienda di Servizi alla Persona di Pavia Università degli Studi di Pavia, Pavia, Italia
La presente review riassume le recenti conoscenze sull’effetto positivo dei beta-glucani sulla salute dell’uomo. I beta-glucani sono polisaccaridi presenti nella crusca dei chicchi di cereale (orzo e avena e, in quantità decisamente minore, segale e frumento, per circa il 7%, 5%, 2% e meno dell’1%, rispettivamente), nella parete cellulare del lievito del pane, in certi tipi di miceti e in molti tipi di funghi. Le differenze tra beta-glucani solubili e insolubili sono significative riguardo all’applicazione, alla modalità d’azione e alla complessiva attività biologica. Un crescente numero di scoperte indica che i beta-glucani possono influire sul miglioramento della salute. I beta-glucani sono stati studiati per i loro effetti ipocolesterolemici, tra cui: riduzione dell’assorbimento intestinale di colesterolo e acidi biliari attraverso il legame con i glucani; sostituzione nel fegato della sintesi di colesterolo con la produzione di acido biliare; fermentazione tramite batteri intestinali che li trasformano in acidi grassi a catena corta, i quali sono assorbiti e inibiscono la sintesi epatica di colesterolo. Diversi studi hanno inoltre dimostrato che i beta-glucani dell’avena attenuano la risposta glicemica e all’insulina. Inoltre, i beta-1,3-glucani migliorano la difesa del sistema immunitario dell’organismo contro gli agenti patogeni esterni, amplificando la capacità di macrofagi, neutrofili e cellule natural killer di rispondere e di combattere un ampio spettro di attacchi, quali quelli di batteri, virus, funghi e parassiti. Infine, esiste un rinnovato interesse nella potenziale utilità dei beta-glucani come farmaco radioprotettivo per la chemioterapia, la radioterapia e le emergenze nucleari, poiché i glucani possono essere nel trattamento e anche nella prevenzione.