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Minerva Medica 2005 August;96(4):247-60
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Antihypertensive drugs and the heart
Diamond J. A., Phillips R. A.
L'obiettivo principale dell'attuale terapia anti-ipertensiva è di ottenere la diminuzione della pressione arteriosa con vari meccanismi. Una massa di dati suggerisce che questo riduce la morbidità cardiovascolare e la mortalità dovuta ad ictus, insufficienza cardiaca e, in modo meno importante, da cardiopatia ischemica. Le prime manifestazioni cardiache dell'ipertensione cronica, l'ipertrofia del ventricolo sinistro e i disturbi diastolici, costituiscono un rischio aggiuntivo per la morbidità cardiovascolare e la mortalità nei pazienti con ipertensione. La regressione della massa ventricolare che si ottiene con la terapia anti-ipertensiva è associata ad una migliorata funzionalità diastolica e alla riduzione globale degli eventi cardiovascolari e questo beneficio può essere indipendente dall'attuale abbassamento della pressione arteriosa. La terapia anti-ipertensiva dovrebbe perciò sia far diminuire la pressione arteriosa sia invertire specificamente i processi fisiopatologici che promuovono l'ipertrofia del ventricolo sinistro e le disfunzioni diastoliche. Le terapie emergenti soddisfano questo aspetto senza influenzare specificamente la pressione arteriosa. Di conseguenza, i trattamenti futuri per l'ipertensione possono richiedere una combinazione di farmaci che agiscono in modo complementare per far diminuire la pressione arteriosa e per invertire i processi fisiopatologici e genetici che provocano la cardiopatia ipertensiva. Questa revisione riassume gli approcci attuali ed emergenti al trattamento di soggetti con cardiopatia ipertensiva.