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Minerva Medica 2004 October;95(5):451-60
Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Dopo le linee guida 2001 della Società Europea di Cardiologia: è possibile ridurre il numero di pazienti con sincope da ospedalizzare?
Bartoletti A., Fabiani P., Gianni R., Cappelletti C., Santoro G. M., Fortini A., Adriani P., Baccetti F., Buffini G., Lavacchi A., Ticali P. F., Viganò S.
Obiettivo. L'obiettivo di questo lavoro è stato valutare quanti pazienti con sincope dovrebbero essere ospedalizzati applicando le indicazioni delle nuove Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (European Society of Cardiology, ESC).
Metodi. Dall'agosto 2002 è stata allestita una Syncope Unit (SU) multidisciplinare che include il Dipartimento d'Emergenza. Uno degli scopi principali della SU è stato implementare le nuove Linee Guida ESC sulla sincope, incluse le relative indicazioni all'ospedalizzazione dei pazienti. Tutti i dati clinici relativi ai pazienti con sincope sono stati raccolti prospetticamente in un data-base dedicato.
Risultati. Tra l'1 settembre 2002 e il 30 aprile 2003 sono stati osservati 402 pazienti con sincope. Tra questi, 19 presentavano sincope cardiogena, 3 deficit neurologici focali, 25 trauma grave, 4 ipotensione ortostatica grave e 5 sincope seno-carotidea. Pertanto, 56 pazienti su 402 presentavano indicazione all'ospedalizzazione di tipo terapeutico. Tra i rimanenti 346 pazienti, 83 presentavano cardiopatia strutturale e/o ECG patologico, 1 sincope durante sforzo e 3 familiarità per morte improvvisa. Ulteriori 33 pazienti presentavano comorbosità gravi e 14 indicazioni occasionali al ricovero. Complessivamente, 190 pazienti su 402 (47,3%) presentavano indicazione al ricovero appropriata secondo le Linee Guida ESC.
Conclusioni. L'implementazione delle Linee Guida ESC sulla sincope risulta tecnicamente fattibile. Nondimeno, anche quando le Linee Guida siano accuratamente seguite, un'eccessiva percentuale di pazienti con sincope continua a presentare indicazione (appropriata) all'ospedalizzazione. I dati raccolti suggeriscono la necessità di nuovi criteri per una precoce ma sicura dimissione dei pazienti con sincope, in particolare di quelli portatori di cardiopatia strutturale e di alterazioni elettrocardiografiche.