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Minerva Medica 2002 April;93(2):129-34
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Terapia endoscopica del sanguinamento non varicoso del tratto digestivo superiore
Trevisani L., Chiamenti C. M., Gaudenzi P., Sartori S., Pezzoli A., Gullini S., Abbasciano V.
Obiettivo. L'emostasi endoscopica è il trattamento di prima scelta per il sanguinamento da ulcera peptica. Al fine di valutarne l'impatto pratico, nell'attività endoscopica routinaria, è stata condotta un'indagine sui risultati ottenuti in un Centro di Endoscopia Digestiva.
Metodi. Indagine retrospettiva su tutte le esofagogastroduodenoscopie (EGDS) urgenti eseguite in un anno, presso il Centro di Endoscopia Digestiva di Ferrara, a causa di sanguinamento gastroenterico. Per ogni paziente con patologia peptica sono stati registrati i seguenti dati: dati anagrafici, assunzione di FANS, comorbidità, eventuale instabilità emodinamica, emotrasfusioni prima dell'EGDS, tempo trascorso fra inizio dei sintomi ed EGDS, patologia rilevata all'EGDS, metodica di emostasi endoscopica eseguita, Rockall Score, outcome. Nel caso di risanguinamento, sono stati registrati i dati del secondo intervento terapeutico, analogamente a quanto sopra riportato.
L'analisi statistica è stata effettuata utilizzando «t» di Student, c2 (o test esatto di Fisher) e analisi multivariata.
Risultati. Settantasei maschi e 45 femmine (età: 34-92 anni) sono entrati nello studio. Nel 22% (27/121) dei casi non era presente comorbidità. Sanguinamento attivo era presente nel 38% dei casi, nel 55,4% vi erano tracce di sanguinamento recente e nel 6,6% non vi erano segni di sanguinamento. Ulcera peptica era presente nell'89% (108/121) dei casi. L'emostasi è stata eseguita in 81 pazienti (76 con infiltrazione di adrenalina, 2 con argon-plasma-coagulator [APC] e 3 con entrambe le metodiche).
Ventisei pazienti (21,5%) hanno risanguinato. La probabilità di risanguinamento era correlata con il sesso femminile (p<0,05 OR: 3,74), tempo intercorso fra sintomi ed esecuzione dell'EGDS >24 ore (p<0,01; OR: 8,67) e presenza di patologia peptica non ulcerosa (p<0,05; OR: 0,15).
Il trattamento successivo dei 26 pazienti che hanno risanguinato è stato chirurgico in 7 ed endoscopico in 19 (73,1%). Otto di questi ultimi (42,1%) hanno risanguinato nuovamente, mentre nel 57,9% dei casi la seconda emostasi endoscopica è risultata risolutiva.
Conclusioni. Anche nella pratica clinica routinaria, viene confermata l'utilità dell'emostasi endoscopica nei sanguinamenti da lesione peptica. L'emostasi ottenuta con iniezione di soluzione di adrenalina è tecnica efficace, sicura, di basso costo, ripetibile e di facile esecuzione. Per tali ragioni, questa è probabilmente la tecnica da utilizzare in prima istanza.