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Minerva Medica 2001 February;92(1):29-34
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Affidabilità di una tecnica di reazione polimerasica a catena (PCR) nella diagnosi di borreliosi di Lyme
Grignolo M. C., Buffrini L., Monteforte P., Rovetta G.
Obiettivo. La tecnica di Reazione Polimerasica a Catena (PCR) presenta alcuni limiti applicativi che hanno suggerito la valutazione di sensibilità (SE), specificità (SP), valore predittivo di un risultato positivo (VPP) e di un risultato negativo (VPN) di una tecnica PCR che individua una sequenza «target» del gene OspA di Borrelia burgdorferi sensu lato, attualmente impiegata nella diagnosi di borreliosi di Lyme, presso il laboratorio del nostro Istituto.
Metodi. 93 pazienti, esaminati presso il nostro ambulatorio o provenienti da altri centri, sono stati suddivisi in due gruppi in base alla correlazione quadro clinico / dato dell'esame sierologico (ELISA e Western Blot): 42 soggetti veri positivi (vp) e 51 veri negativi (vn). I relativi campioni (77 sieri, 16 liquor) sono stati analizzati con la tecnica PCR descritta ed i risultati ottenuti hanno consentito il calcolo di SE, SP, VPP e VPN. Successivamente, con la stessa metodica, sono stati esaminati i campioni di urine di 13 pazienti con PCR negativa su siero. Risultati. Sono state rilevate una SP elevata ed una bassa SE; elevato il VPP, sensibilmente minore il dato relativo al VPN. Il 50% dei risultati positivi, ottenuti in PCR sui campioni di siero e liquor, corrispondeva a pazienti vp all'esame clinico, ma negativi ai test sierologici, mentre il 62,5% delle positività relative ai campioni di urine apparteneva, sempre a pazienti vp, negativi in sierologia e in PCR su siero.
Conclusioni. I dati ottenuti suggeriscono la buona affidabilità di un risultato positivo che sia rilevato con la tecnica PCR impiegata in questo studio e ne delineano la caratteristica di individuare i falsi negativi delle indagini sierologiche, particolarmente in relazione all'impiego del campione di urine.