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Minerva Medica 1999 November-December;90(11-12):429-36
Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Studio dei potenziali evocati lenti mappati uditivi nella malattia di Alzheimer
Terranova R., Luca S., Marletta F., Marletta C.
Obiettivo. La malattia di Alzheimer è una malattia che interessa, in Italia, circa 500.000 persone la cui diagnosi resta essenzialmente clinica. Nostro intendimento è stato quello di contribuire, con lo studio dei potenziali evocati lenti mappati uditivi (PTEA) alla diagnosi della malattia di Alzheimer. Il potenziale evocato rappresenta la risposta elettrica del sistema nervoso centrale ad uno stimolo esterno e può essere rappresentato come una sequenza di onde. Il «brain mapping» permette la compilazione di cromotopogrammi con la raffigurazione di mappe cromatiche. Metodi. Lo studio è stato effettuato su 12 pazienti di età compresa tra 68 e 84 anni, venuti alla nostra osservazione presso la Cattedra di Geriatria e Gerontologia dell'Università di Catania, presso l'A.O. Cannizzaro, Servizio di Geriatria. I pazienti sono stati sottoposti a schede di valutazione (MMSE, ADAS), RMN dell'encefalo e PTEA.Risultati. Hanno permesso di distinguere due tipi di pazienti (gruppo A e gruppo B), in base alla risposta evidenziata. La valutazione globale dei risultati ha consentito di affermare che nei pazienti affetti da demenza di tipo Alzheimer esiste un'anomala risposta neurogena corticale ai PTEA mappati e che nei pazienti del gruppo A erano presenti anomalie della morfologia, della latenza e della localizzazione delle onde ed una asimmetria dell'impregnazione. I dati rilevati in questo studio non hanno evidenziato specifiche caratteristiche dei PTEA, in quanto anomalie analoghe si riscontrano in quadri dismetabolici e nelle malattie demielinizzanti. Conclusioni. Comunque, pur non rappresentando una tecnica specifica nello screening della malattia di Alzheimer, è nostra opinione che i PTEA possano concorrere, per le loro caratteristiche, nella diagnosi della malattia.