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REVIEW   

Minerva Medicolegale 2008 September;128(3):113-25

Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

La valutazione medico-legale della congruità delle spese di cura odontoiatriche dopo l’abrogazione della tariffa minima nazionale

Vidoni A.

INAIL, Sede di Udine, Udine, Italia


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L’abrogazione della tariffa minima professionale da parte del decreto legislativo 4 luglio 2006 n. 233, la liberalizzazione e la globalizzazione dei mercati, la nascita di centri dentali low-cost e di società di import-export di protesi dentarie hanno ampliato la gamma dei prezzi delle cure odontoiatriche, creando però nello stesso tempo difficoltà al cittadino nella selezione delle prestazioni odontoiatriche di qualità. In questo contesto di “mercato” in evoluzione, anche per il medico legale si prospettano nuove difficoltà nella individuazione del prezzo congruo per un trattamento odontoiatrico ed emerge l’esigenza di un parametro di riferimento rappresentato da tariffe minime e massime, seppure indicative, emanate dal legislatore e periodicamente rivalutate in base all’andamento del costo della vita. Negli stessi ambienti politici e tra le principali rappresentanze sindacali degli odontoiatri sembra prevalere il consenso verso l’elaborazione di un simile tariffario, come dimostrano le numerose proposte di legge sulla riforma delle professioni intellettuali e la pubblicazione del Tariffario dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani 2008. In attesa dei nuovi auspicabili provvedimenti legislativi in materia, l’autore propone di conservare per finalità valutativa medico-legale l’utilizzo del tariffario minimo del 1992, rivalutato in base all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, quale parametro indicativo uniforme per l’intero territorio nazionale dei costi minimi di una prestazione odontoiatrica.

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