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CASI CLINICI   

Minerva Medicolegale 2008 March;128(1):31-40

Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Acquisizione della scena del crimine con un digitalizzatore ottico 3D: nuove prospettive per le scienze forensi

Cattaneo C. 1, Sansoni G. 2, Maldarella M. 1, Trebeschi M. 2, Porta D. 1, Poppa P. 1, Picozzi M. 3

1 Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni Università degli Studi di Milano, Milano, Italy 2 Laboratorio di Optoelettronica Dipartimento di Elettronica per l’Automazione Università degli Studi di Brescia, Brescia, Italy 3 LIUC – Università Carlo Cattaneo Castellana, Varese, Italy


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Lo scopo del lavoro qui illustrato è quello di verificare la fattibilità dell’impiego di un digitalizzatore ottico 3D, abitualmente usato in ambito industriale, edile, archeologico, medico, per acquisire la documentazione “su campo” di diverse scene del crimine, distinte sia per le dimensioni degli ambienti che per lo stato di conservazione del cadavere rinvenuto. I dati così acquisiti in maniera non invasiva risultano accurati nelle dimensioni, archiviabili con facilità, sintetici e fruibili anche da operatori non specializzati. Lo strumento impiegato è il digitalizzatore laser scanner a lame di luce Vivid 910 (Konica Minolta, Inc.), utilizzato per effettuare l’acquisizione di tre scene del crimine, in presenza del personale specializzato di polizia scientifica e medicina legale. Nella prima, simulata, è stato allestito un omicidio in un appartamento; nella seconda, reale, è stato rinvenuto uno scheletro inumato in un bosco; nella terza, simulata, è stato acquisito il corpo carbonizzato di un maiale all’aperto. La tempistica e la qualità delle acquisizioni è risultata soddisfacente sia per gli operatori di polizia che per i medici legali, in particolar modo per le prime due scene del crimine. Maggiori difficoltà ha presentato l’acquisizione del corpo carbonizzato, per via dei limiti strumentali legati alla forte variazione di consistenza e di colore della cute combusta. Il laser scanner si è pertanto rivelato un potentissimo mezzo di indagine al sopralluogo, non soltanto per i cadaveri ben conservati ma anche per resti scheletrizzati ed altre situazioni di sopralluogo complesse e difficili.

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