![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
REVIEW
Minerva Endocrinologica 2008 December;33(4):297-312
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Terapia dell’ipertensione arteriosa endocrina nella pratica clinica
Mazza A. 1, Armigliato M. 1, Zamboni S. 1, Rempelou P. 1, Rubello D. 2, Pessina A. C. 3, Casiglia E. 3
1 Department of Internal Medicine, Rovigo General Hospital, Rovigo, Italy 2 Unit of Nuclear Medicine, Rovigo General Hospital, Rovigo, Italy 3 Department of Clinical and Experimental Medicine, University of Padova, Padua, Italy
Nell’ipertensione da mineralocorticoidi, la surrenectomia è la terapia di scelta dell’adenoma surrenalico, mentre negli altri casi di iperaldosteronismo primitivo, come l’iperplasia bilaterale, è indicata la terapia medica. Lo spironolattone è il farmaco di scelta, benché alcuni intollerabili effetti collaterali ne limitino l’uso. Amiloride ed eplerenone sono usati in alternativa, ma se la pressione arteriosa non è controllata si devono aggiungere calcio-antagonisti, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-I) e bloccanti del recettore dell’angiotensina II (ARB-II). L’ipertensione che accompagna la sindrome di Cushing si risolve dopo l’intervento chirurgico, ma in alcuni casi è necessario perseguire il controllo farmacologico della pressione arteriosa sia prima che dopo l’intervento. Eplerenone, ACE-I e ARB-II sono farmaci di prima scelta, mentre gli agonisti del recettore γ-attivato di proliferazione dei perossisomi possono essere utili per la sindrome da insulino-resistenza. I farmaci che sopprimono la steroidogenesi, visti gli importanti effetti collaterali, dovrebbero essere usati con cautela. L’ipertensione da eccesso di catecolamine è controllata con α-bloccanti tipo fenossibenzamina o doxazozina prima dell’intervento chirurgico. Solo quando è stato raggiunto un adeguato α-blocco, può essere aggiunto un β-bloccante a basse dosi come il propranololo; se il target pressorio non è ancora raggiunto è indicata l’aggiunta di un calcio-antagonista e/o della metirosina. La surrenectomia laparoscopica è il trattamento di scelta per le neoplasie intra-surrenaliche isolate di dimensioni inferiori a 8 cm di diametro. Le crisi ipertensive che possono comparire prima o durante l’intervento chirurgico sono trattate con la somministrazione endovenosa di nitroprussiato di sodio, fentolamina, nicardipina o labetalolo. Nelle forme maligne è indicato l’uso della chemio- e/o radioterapia.