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REVIEW   

Minerva Endocrinologica 2008 September;33(3):229-56

Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Imaging mediante PET nei tumori di testicoli e ovaie: teorie attuali e direzioni future

Basu S. 1, Rubello D. 2

1 Radiation Medicine Centre (BARC), Tata Memorial Hospital Annexe, Parel, Bombay, India 2 Department of Nuclear Medicine and PET Centre, S. Maria della Misericordia Hospital, Istituto Oncologico Veneto (IOV)-IRCCS, Rovigo, Italy


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Il ruolo della fluoro-desossiglucosio tomografia ad emissione di positroni (FDG-PET) nelle neoplasie del testicolo è stato preso in considerazione in diversi studi in tre situazioni specifiche: 1) differenziazione della malattia da fibrosi/teratoma adulto in pazienti con masse residuali postchemioterapia e valutazione della risposta al trattamento; 2) stadio iniziale e valutazione dopo identificazione di sospetto recidiva della malattia a seguito di orchiectomia, osservato in seguito a elevati valori di marker serici; e 3) valutazione preventiva di risposta al trattamento. L’ambito in cui il ruolo della FDG-PET è stato maggiormente osservato nelle neoplasie del testicolo è la valutazione di masse residuali postchemioterapia, sia in seminomi che in cellule germinali tumorali non seminomatose (nonseminomatous germ cell tumors [NSGCT]) del testicolo, una fase importante nella determinazione del successivo approccio al trattamento di tali tumori, che varia da centro a centro. In base ai dati a disposizione, la FDG-PET dovrebbe costituirebbe l’esame di elezione per la valutazione delle masse residuali dopo chemioterapia rilevate dalla tomografia computerizzata (computed tomography, CT). In pazienti con masse residuali o elevati marker post-terapia, la PET viene considerata strumento di indagine sufficientemente sensibile e maggiormente indicato per evidenziare recidive della malattia, sia in parti sospette che non sospette. Pochi studi riportano l’utilità della PET a scopo diagnostico; ulteriori studi sono quindi necessari per determinare il suo eventuale utilizzo come strumento di indagine in tale ambito. Il suo preciso ruolo della prognosi delle neoplasie è ancora da definire, ma i risultati iniziali sono promettenti. Per quanto riguarda le neoplasie all’ovaio, essa appare particolarmente utile per la diagnosi delle recidive, quando si osserva un aumento dei livelli di CA125 e gli strumenti di indagine tradizionali sono inconcludenti o negativi. Il ruolo della FDG-PET per il rilevamento di una recidiva nella neoplasia ovarica sembra essere molto promettente e potrebbe sostituire gli attuali strumenti diagnostici nel rilevamento di recidive.

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