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REVIEW MEDICINA NUCLEARE IN ENDOCRINOLOGIA I
Minerva Endocrinologica 2008 June;33(2):127-46
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Approccio diagnostico all’ipertensione arteriosa endocrina nella pratica clinica
Mazza A. 1, Zamboni S. 1, Armigliato M. 1, Zennaro R. 1, Cuppini S. 1, Rempelou P. 1, Rubello D. 2, Pessina A. C. 3
1 Unit of Internal Medicine, Rovigo General Hospital, Rovigo, Italy 2 Unit of Nuclear Medicine, Rovigo General Hospital, Rovigo, Italy 3 Department of Clinical and Experimental Medicine, University of Padova, Padua, Italy
L’ipertensione arteriosa endocrina (IAE) — condizione dove un eccesso ormonale determina ipertensione — è una rara forma di ipertensione. Tuttavia negli ultimi anni grazie al miglioramento della diagnosi la sua prevalenza è aumentata. Nella pratica clinica i soggetti con sospetta IAE sono sottoposti ad indagini per la valutazione del sistema renina-angiotensina, dell’aumento di catecolamine e glucocorticoidi. La presente review descrive le recenti conoscenze sull’IAE e propone le indagini di laboratorio e strumentali utili per migliorarne la diagnosi. L’iperaldoste-ronismo primitivo (IPA) è attualmente considerato la più frequente causa di IAE. Il rapporto aldosterone/renina è il test maggiormente raccomandato per la diagnosi di IPA, che deve tuttavia essere confermata con i test del carico salino e di soppressione con fludocortisone. Nella diagnosi differenziale delle diverse forme di IPA si utilizzano la tomografia assiale computerizzata (TAC), la risonanza magnetica nucleare (RMN), il dosaggio dell’aldosterone plasmatico in risposta a stimoli posturali ed il cateterismo delle vene surrenaliche, quest’ultimo necessario per differenziare l’IPA da adeonoma monolaterale dall’iperplasia bilaterale. Nella Sindrome di Cushing (SC) endogena il dosaggio della cortisulosuria delle 24 ore è considerato il test diagnostico più importante, che deve essere però confermato dal test di soppressione con desametazone. La TAC e la RMN sono da eseguire come prima scelta, mentre la scintigrafia surrenalica è utile per confermare la diagnosi. Nella diagnosi delle neoplasie producenti catecolamine il test più sensibile e specifico è il dosaggio delle metanefrine urinarie delle 24 ore. Le neoplasie sono individuate con la TAC, l’RMN e la scintigrafia con meta-iodo-benzilguanidina.