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REVIEW  MEDICINA NUCLEARE IN ENDOCRINOLOGIA I 

Minerva Endocrinologica 2008 June;33(2):53-65

Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Uso della tireotropina umana ricombinante nel carcinoma tiroideo follicolare

Zanotti-Fregonara P. 1, Toubert M. E. 2, Taieb D. 3, Ravasi L. 1, Rubello D. 4, Hindie E. 2

1 DSV/I 2BM/SHFJ/LMNRB, Commissariat à l’Energie Atomique, Orsay, France 2 Department of Nuclear Medicine, St Louis Hospital, Paris, France 3 Department of Nuclear Medicine, Timone Hospital, Marseille, France 4 Nuclear Medicine Service, PET Unit, “S. Maria della Misericordia” Rovigo Hospital, Istituto Oncologico Veneto (IOV)-IRCCS, Rovigo, Italy


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La stimolazione con ormone tireostimolante umano ricombinante (rhTSH) è stata ampiamente accettata come alternativa alla sospensione degli ormoni tiroidei nella gestione dei pazienti con carcinoma tiroideo differenziato. Il rhTSH ha il vantaggio di evitare sia le conseguenze cliniche dell’ipotiroidismo, sia il rischio di progressione neoplastica a causa della prolungata stimolazione con tireotropina endogena. Il rhTSH è una glicoproteina eterodimerica prodotta con la tecnologia del DNA ricombinante, dotata della capacità di stimolare la produzione di tireoglobulina e l’uptake di radioiodio da parte delle cellule tiroidee. Il rhTSH è oggi ampiamente utilizzato nel follow-up dei pazienti con carcinoma tiroideo per aumentare la sensibilità del dosaggio della tireoglobulina, così come nella preparazione per la scintigrafia diagnostica total-body con 131I. Sebbene inizialmente approvato solo a scopo diagnostico, il rhTSH è stato ora approvato sia in Europa che negli Stati Uniti per l’ablazione residua nei pazienti a basso rischio. Per quanto riguarda il trattamento del carcinoma residuo o metastatico, il rhTSH è stato inizialmente utilizzato su base compassionevole per i pazienti più anziani e più fragili e per i pazienti in cui la sospensione della terapia con ormoni tiroidei risultava controindicata clinicamente. Attualmente, vi è una tendenza a estendere l’uso del rhTSH nella terapia, allo scopo di evitare l’ipotiroidismo e la preoccupazione circa l’effetto prolungato della stimolazione con TSH endogeno sulle cellule neoplastiche. Inoltre, il rhTSH si è dimostrato in grado di aumentare l’accuratezza della tomografia a emissione di positroni con [18F]-2-fluoro-deossi-D-glucosio nella detezione del carcinoma tiroideo non funzionante. Sebbene tutti gli studi concordino sul fatto che il rhTSH sia molto meglio tollerato clinicamente rispetto alla sospensione degli ormoni tiroidei, esistono alcune controversie sulla sua relativa capacità di aumentare i livelli di tireoglobulina e di concentrare il radioiodio nelle cellule cancerose tiroidee. L’obiettivo di questo lavoro è quello di revisionare le performance del rhTSH rispetto all’ipotiroidismo, considerando la stimolazione della tireoglobulina e la sensibilità della scintigrafia diagnostica total-body durante il follow-up, oltre che la sua efficacia nella normale ablazione residua e nella terapia della malattia metastatica.

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