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REVIEW GENDER AND ENDOCRINE SYSTEM
Minerva Endocrinologica 2007 March;32(1):49-65
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Aspetti neuropsichiatrici dell’ipotiroidismo
Davis J. D. 1, 2, Tremont G. 1, 2
1 Department of Psychiatry and Human Behavior Brown Medical School, Providence, RI, USA 2 Department of Psychiatry Rhode Island Hospital, Providence, RI, USA
Gli ormoni tiroidei esercitano effetti importanti sul cervello adulto ed è largamente accettato che l’ipotiroidismo si associ a disturbi e a sintomi neuropsichiatrici. I sintomi neuropsichiatrici si riferiscono a uno spettro di problemi emozionali e cognitivi direttamente correlati a modificazioni cerebrali di multipli fattori, incluso l’effetto diretto della patologia tiroidea e la deprivazione ormonale tiroidea del tessuto cerebrale. L’ipotiroidismo incide su vari aspetti delle funzioni cerebrali cognitive e affettive. L’ipotiroidismo più severo può anche mimare un quadro di depressione melancolica e di demenza. I sintomi neuropsichiatrici tendono a migliorare con la terapia e con il ripristino di uno stato eutiroideo, sebbene la risposta sia variabile e il recupero completo non sia del tutto certo. È tuttavia controversa l’entità degli effetti realmente esercitati dall’ipotiroidismo lieve o dall’ipotiroidismo subclinico sull’umore o sulle funzioni cognitive, così come l’effetto della terapia sui sintomi neuropsichiatrici in questi casi. La maggior parte degli studi supporta l’esistenza di una relazione tra lo stato di funzionalità tiroidea e la cognizione, in particolare una sua correlazione a fenomeni di ridotta velocità dei processi cognitivi, ridotta efficienza nelle funzioni esecutive e ridotto apprendimento. Inoltre, l’ipotiroidismo si associa a un’aumentata suscettibilità allo sviluppo di depressione e a una ridotta qualità di vita in relazione allo stato di salute. Studi controllati suggeriscono che i sintomi cognitivi e dell’umore rispondono alla terapia, sebbene i dati siano controversi e limitati dai diversi aspetti metodologici impiegati. Inoltre, i dati funzionali di neuroimmagine supportano l’esistenza delle modificazioni cognitive e affettive e la reversibilità di questi fenomeni con la terapia, sia nell’ipotiroidismo conclamato che in quello subclinico. Questi dati non sono, tuttavia, incontrovertibili. Studi recenti riguardanti l’impatto dell’ipotiroidismo subclinico sulla cognizione e sull’umore e studi epidemiologici mirati alla valutazione del normale spettro del TSH nella popolazione hanno stimolato un notevole dibattito sull’identificazione del reale e appropriato range di normalità del TSH. In particolare, è insorto il dubbio che i pazienti con ipotiroidismo conclamato possano essere sottotrattati e che i pazienti con ipotiroidismo subclinico possano essere sostanzialmente al di fuori del range di normale funzione tiroidea e che debbano, in realtà, essere trattati. Il presente articolo costituisce una revisione della letteratura esistente sull’impatto dell’ipotiroidismo sulla cognizione e sull’umore, sulla reversibilità dei sintomi neuropsichiatrici e sui diversi approcci terapeutici. Viene passato in rassegna lo spettro della patologia tiroidea, con una speciale enfasi sull’ipotiroidismo lieve o subclinico. È, inoltre, esaminato il potenziale ruolo dell’autoimmunità nello sviluppo dei sintomi neuropsichiatrici e la resistenza terapeutica. Sono, inoltre, discussi i limiti dell’attuale letteratura e le future direzioni.